Comunale, tecnici in protesta Volantini e aria di sciopero

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"La vostra riqualificazione è il nostro precariato". Firmato: i tecnici aggiunti del Teatro Comunale. Cresce lo stato di agitazione nel mondo della cultura bolognese, un mosaico in cui ieri si è aggiunto l’ennesimo tassello: un piccolo flash mob, con alcuni volantini (foto) distribuiti e fatti circolare intorno a largo Respighi. L’obiettivo è quello di far sentire le ragioni di un comparto, quello dei tecnici, che al pari di molti professionisti dello spettacolo, vive una situazione poco chiara, tra costi alle stelle, inquadramenti contrattuali e, non da ultimo, l’imminente trasloco in Fiera. Il tempo scorre: se ieri è stata, di fatto, l’ultima giornata di attività della storica sede del Teatro, da oggi dovrebbe iniziare l’allestimento della prossima opera negli spazi dell’EuropaAuditorium.

Il condizionale potrebbe essere d’obbligo, proprio a causa del malumore che si respira tra i tecnici. "Visto l’attuale stato di agitazione e l’inadeguatezza delle risposte, rispetto alla chiamata dei tecnici assunti a tempo determinato per il 2023 e all’eventuale maggiorazione per il lavoro festivo, viene indetta una giornata di sciopero per l’8 dicembre per tutti i lavoratori dei reparti tecnici": questo il testo di una nota sindacale circolata ieri tra gli interessati. Manca sempre meno, infatti, alla prima de La Traviata in programma venerdì 16 dicembre, per cui le sigle hanno già annunciato una mobilitazione che porterà a uno sciopero. "Non abbiamo avuto ancora risposte – racconta Antonio Rossa di Slc-Cgil, con i sindacati che ieri si sono incontrati –. C’è una mobilitazione in corso e ci si aspetta azioni di protesta come queste, ma il nostro compito è di pensare a un’azione organica. Non è giusto che tutti i costi aggiuntivi finiscano sulle spalle dei lavoratori. Quella dello sciopero non è una decisione che prendono alla leggera, ma ci sono delle condizioni su cui non transigono. Abbiamo chiesto ascolto anche al Comune, anche se questo non sostituisce la vertenza con il teatro". Come detto, il tempo scorre.

Francesco Moroni

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