Comunale, un giorno di passione: lo spettro dello sciopero resta

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La tensione non si allenta. All’indomani del Lohengrin, ultima grande opera andata in scena in Sala Bibiena per almeno quattro anni, e subito dopo l’assemblea sindacale tra i rappresentanti dei lavoratori del Comunale avvenuta ieri, l’aria che filtra è un vento di tempesta che porterà, con ogni probabilità, verso una rotta sola: lo sciopero.

Sul piatto c’è tanto, tanti elementi rimasti all’ordine del giorno nelle ultime settimane e sui cui, al momento, non sembra essere stato trovato un punto di incontro tra le parti: ci sono i premi di merito accumulati nel corso degli anni e su cui, ora, mancano certezze da parte del teatro; ci sono le stabilizzazioni dei precari trascinate nel tempo; ci sono gli stipendi che hanno visto "un abbattimento storico"; ci sono un calendario in continuo mutamento e un trasloco all’orizzonte, con tante incognite e sfide da affrontare. "Almeno 200 i partecipanti" all’assemblea, da quello che emerge. Una voglia di partecipare massiccia che si è tradotta nella delega ai rappresentanti di dare inizio a una mobilitazione più concreta, se il quadro dovesse rimanere lo stesso: la data da segnare sul calendario potrebbe essere quella del 16 dicembre, giorno in cui all’EuropAuditorium andrà in scena La traviata. L’ultima opera del 2022, che potrebbe portare verso una conclusione dell’anno amara fatta di polemiche e contestazioni.

Non è detto, però: in ballo ci sono tanti fattori e la situazione ad oggi "è parecchia confusa", mentre nelle prossime ore potrebbe apparire in superficie qualche risposta in più. Già oggi, infatti, dovrebbe arrivare una comunicazione ufficiale congiunta da parte dei sindacati in merito all’esito dell’assemblea, delle intenzioni dei lavoratori e delle prossime tappe che potrebbero condurre, appunto, allo sciopero. Tutto dipende dall’esito dell’incontro avvenuto sempre ieri, a metà pomeriggio, all’auditorium Manzoni. L’ennesimo confronto tra i sindacati e i piani alti del teatro, incentrato in realtà più sul tema dei premi ai lavoratori che sugli altri, significativi motivi che hanno scatenato il malumore generale, ma che potrebbe aver portato novità a tarda ora. O, quanto meno, qualche spunto distensivo.

Francesco Moroni

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