"Con ’Massino’ progetti e risate: continuerò per lui"

Il titolare del ristorante in cui lavorava Alessandro, morto venerdì in un incidente: "Avevamo cenato insieme, sono sotto choc"

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Non si dà pace, all’indomani dell’incidente, Giacomo Saltarelli, titolare, insieme con il padre, della Bottega di Franco. Si tratta del noto ristorante di via Agucchi in cui lavorava Alessandro Massa, il trentaduenne morto tragicamente alle porte di San Lazzaro all’alba di venerdì scorso, dopo essersi schiantato a bordo della sua Mercedes. Alessandro lavorava nel ristorante da quattro anni e, in segno di lutto, la Bottega rimarrà chiusa anche tutta la giornata di oggi. Giacomo non si dà pace perché ‘Massino’, come ai più cari era noto il trentaduenne, in pochi anni era diventato un amico, di quelli veri, un fratello con cui condividere gioie e dolori, un elemento prezioso del team della Bottega con cui fare tanti progetti. Progetti che ora Giacomo porterà avanti in suo ricordo.

"Che dire di Ale? Potrei parlarne per ore – racconta Saltarelli, quasi coetaneo di Massa –. Era arrivato da noi relativamente da poco tempo, qualche anno, ma era subito entrato nel cuore delle persone. Di tutti: sia di chi lo conosceva dal primo giorno al ristorante, sia di chi lo aveva visto una sola volta. Lo dimostrano le migliaia di messaggi ricevuti dopo la tragica notizia. Siamo tremendamente scossi e anche per questo abbiamo deciso di abbassare le serrande qualche giorno. Ci tengo però a dire che davvero per amare Alessandro bastava averlo visto pochi minuti. Lui ti guardava e ti faceva sentire a casa con quel suo modo allegro di accoglierti al tavolo. Sorrideva sempre. So che è una cosa che si dice e può sembrare banale, ma davvero era così. Anche nella giornate più faticose lui arrivava e se ne andava con un sorriso".

‘Massino’ abitava a Idice, la frazione di San Lazzaro (dove aveva anche frequentato le scuole) con il suo amato cagnone. Ed era lì che stava tornando, alle 4 di venerdì mattina. Aveva lavorato, diligente come sempre, poi era uscito a cena con alcuni colleghi per ‘sbollire’ un po’ le fatiche del lavoro. Infine il tragico, ultimo viaggio verso casa.

Ed è proprio a quella sera che tornano i pensieri di Giacomo Saltarelli: "Avevamo deciso di mangiare qualcosa insieme dopo aver chiuso la Bottega. L’ho visto pochi minuti prima che succedesse, poi gli ho mandato un audio su WhatsApp che lui, però, non ha mai potuto ascoltare. Ho pensato tanto a quella sera. Che stesse male e non abbia detto nulla? Che abbia avuto un malore mentre guidava? Sono andato subito sul posto dove ha fatto l’incidente. Neanche un segno di frenata. Voglio sapere cosa gli è successo, perché non me lo riesco a spiegare. Avevamo tanti progetti insieme. Era come se lui fosse un altro ‘me’. Idee, aspettative e desideri erano quasi sempre in comune. Era un professionista, amava quello che faceva. Era un amico dal cuore sincero e andrò avanti per lui".

Zoe Pederzini

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