Concerto Bologna, l’entusiasmo dei fan: "La musica porta la pace"

Lunghe code e tanta attesa in piazza, spettatori di ogni generazione in visibilio: "È stato difficile esserci, ma non potevamo mancare"

Una veduta del pubblico in piazza Maggiore

Una veduta del pubblico in piazza Maggiore

Bologna, 6 aprile 2022-  Una fila infinita fatta di sorrisi e speranza. Di voglia di essere presenti: per divertirsi, sì, ma anche e soprattutto per lanciare un grido disperato di pace, per dire ‘Tocca a noi’. I cancelli davanti all’enorme palco allestito in piazza Maggiore per il Concertone sono cominciati a scomparire sotto la marea di persone fin da metà pomeriggio, in una coda che dal Nettuno si è propagata davanti a Salaborsa, fino a svoltare l’angolo e circumnavigare Palazzo Re Enzo. Tutti uniti in un unico coro. Il palco del Crescentone ha cominciato a riempirsi intorno alle 19 e mezzo: c’è chi è venuto da fuori città apposta per godersi lo spettacolo, chi vive qui da fuorisede e non poteva perdersi l’occasione, chi sotto le Torri ci abita da tutta la vita e si è sentito ancora più a casa. "Avevo provato a collegarmi appena sono usciti i biglietti per comprarne qualcuno, ma non ce l’ho fatta – racconta Vincenzo Spagna, cosmetici e glitter in faccia, sguardo entusiasta –. Poi mi ha telefonato il mio amico qualche minuto dopo, dicendo che era uscito vittorioso dall’impresa. E ora non stiamo più nella pelle".

Elisa, tra gli artisti più attesi della manifestazione
Elisa, tra gli artisti più attesi della manifestazione

Quella della corsa sfrenata ai biglietti è una storia che raccontano un po’ tutti: i settemila ingressi sono andati a ruba, tanto è stata l’emozione per partecipare. "Vivo qua e non poteva mancare – chiosa Riccardo Rabbi senza fronzoli –: non solo per la musica, ma per l’emozione, la voglia di ritrovarsi e di stare insieme".

Vedere così tante persone vicine, senza distanziamento (seppure con tante mascherine) è un colpo d’occhio che non capitava da un po’, un’emozione confessata anche dagli stessi artisti, scoppiata davanti a quella moltitudine di persone che tanto è mancata negli ultimi due anni. "Ma oggi siamo qui per la pace – commenta Sara Zeccardo, insieme a Silvia –: io vengo da Avellino, anche da noi siamo scesi in piazza contro l’invasione per lanciare un segnale di amore. In tutte le piazze d’Italia e del mondo sta succedendo lo stesso e questa è la cosa più bella". Quale migliore occasione, allora, se non poter tornare all’aria aperta, insieme agli amici, per riunirsi davanti San Petronio a ballare e cantare a squarciagola, davanti ai propri cantanti e musicisti preferiti. Perché la musica non è solo intrattenimento, ma cultura, arte, e inevitabilmente amore.

"Questo appuntamento è speciale perché non solo c’è un obiettivo importante, ma la musica riesce a legare l’aspetto ludico a quello sociale – aggiunge Francesca Di Basi, visibilmente emozionata –. Un modo per essere spensierati, ma senza rinunciare alle cose importanti. Penso sia proprio una bella iniziativa".

Un parterre di artisti, quello del Concertone, capace di legare insieme e unire generazioni diverse, sotto l’impulso dell’invito lanciato da La Rappresentante di Lista: da Gianni Morandi, già sceso in mezzo alla gente nell’ultima manifestazione che ha visto diecimila persone in piazza, alle star più giovani. "Io sono qui proprio per l’Eterno ragazzo, è lui il mio idolo – confessa Brunella Di Muro, che potrebbe avere l’età della nipote del Gianni nazionale –. L’ho già votato a Sanremo ed è anche un po’ grazie a me se è riuscito ad arrivare sul podio". "Anche io sono qui per Morandi, rimarremo fino alla fine soltanto per la sua esibizione", le fa eco all’unisono Sara Nevischio. C’era tutta Bologna ieri sera in piazza Maggiore. Non solo, c’era un po’ tutta l’Italia. Ma c’erano soprattutto la felicità, la solidarietà, e la voglia di dire basta alle violenze per tornare, finalmente, ad abbracciarci.

 

 

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