
Spezie e condimenti scaduti. Materie prime non tracciabili. Bancali di sale alimentare messi fuori dallo stabilimento in condizioni precarie. E...
Spezie e condimenti scaduti. Materie prime non tracciabili. Bancali di sale alimentare messi fuori dallo stabilimento in condizioni precarie. E poi un congelamento dei salumi non idoneo. Insomma, la sicurezza alimentare non era nel Dna dell’azienda, anche se non c’erano precedenti recenti di questo tipo. Così un salumificio del Bolognese è finito nei guai, ricevendo una multa di 3.500 euro. I carabinieri del Nas di Bologna hanno infatti sequestrato 6.000 chilogrammi di salumi tra prosciutti, guanciali, pancette e culatte, per un valore commerciale complessivo intorno ai 180mila euro. L’operazione dei militari, guidati dal tenente colonnello Fabrizio Picciolo, è arrivata a seguito dei controlli dei Nas di Bologna.
Così, dopo un’attenta ispezione nel salumificio, sono state ravvisate alcune criticità. Fuori dallo stabilimento c’erano decine di bancali di sale alimentare destinato a essere usato nel processo produttivo dei prosciutti, stoccati a ridosso, con inevitabile esposizione alle intemperie, ad agenti infestanti e ad altri animali selvatici. E poi ingenti quantitativi di spezie e condimenti per i salumi scaduti da anni ammassati nei magazzini delle materie prime, oltre a salumi, prosciutti e sugna anonimi e irrintracciabili o con shelf-life superata da molto tempo. Inoltre ecco l’irregolare attività di congelamento dei salumi, rimasti nelle celle frigorifere per lunghi periodi, anche oltre i 6 mesi, prima di essere affettati, scongelati e confezionati per la vendita al dettaglio. Il tutto è stato segnalato all’Ausl.
n. m.