FRANCESCO MORONI
Cronaca

Confartigianato sulla Città 30. Renzi: "Serve più flessibilità. Il 2025 è un anno importante"

Il bilancio dell’associazione: "A Roma c’è il turismo religioso, da noi aumenta quello congressuale. I cantieri ci penalizzano e non è possibile avere zone dove non ci si sente sicuri a camminare".

Il bilancio dell’associazione: "A Roma c’è il turismo religioso, da noi aumenta quello congressuale. I cantieri ci penalizzano e non è possibile avere zone dove non ci si sente sicuri a camminare".

Il bilancio dell’associazione: "A Roma c’è il turismo religioso, da noi aumenta quello congressuale. I cantieri ci penalizzano e non è possibile avere zone dove non ci si sente sicuri a camminare".

Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato, qual è il bilancio dopo un anno di Città 30? "La visione chi ha animato lo spirito di Città 30 è quella di una mobilità diversa a Bologna, favorendo bicicletta e mezzi pubblici. Purtroppo è capitato in un momento poco opportuno, fra i cantieri e le disavventure sul piano delle calamità naturali".

Questo cos’ha comportato? "La mobilità si è rallentata, ma allo stesso tempo i dati ci dicono meno incidenti anche di natura importante. Non bisogna penalizzare una cultura della mobilità diversa: siamo troppo abituati a utilizzare le due ruote e finché ci saranno i cantieri non se ne esce".

Quali prospettive vede? "Il banco di prova sarà quando saranno finiti i cantieri e ci saranno i tram, un servizio di trasporto pubblico diverso. In questo momento Bologna soffre perché è un po’ tutto in itinere... Per il 2025, però, previsto un importante aumento del turismo congressuale".

Questo in cosa si traduce? "Se Roma vive di turismo religioso, quale altro territorio può sopperire al flusso importante che arriva nel nostro Paese? Bologna ha tutte le carte in regola e un’opportunità non indifferente: non è possibile avere delle zone off limits".

Che intende? "Bisogna intervenire sul versante della sicurezza e anche su quello dell’arredo urbano: l’anno appena iniziato si prospetta favorevole e non deve essere una cosa temporanea".

Serve costruire il futuro? "Serve una Bologna davvero al centro del sistema-paese e di interesse internazionale. Questo lo si fa con un territorio sicuro".

Come? "Su piazza XX Settembre, ad esempio, si sta portando avanti un lavoro che servirebbe anche in via Galliera, zona nobile per eccellenza. Non ci possono essere strade buie e dove è difficile camminare, dove c’è preoccupazione".

Serve insistere. "Come dicevo abbiamo un’opportunità davvero importante, servono azioni capaci di coinvolgere tutta la comunità cittadina, magari offrendo agevolazioni".

Tornando alla Città 30, c’è chi ha detto che non vengono fatti sanzioni e controlli. "Noi abbiamo la stessa impressione, ma credo non si possa lavorare solo con la repressione".

La misura va aggiustata? "Tutto si può aggiustare tutto: la rigidità in questi casi non è un vantaggio per nessuno, tanto meno come elemento formativo e di cambiamento dei costumi. Serve la flessibilità".