REDAZIONE BOLOGNA

Congresso Pd, ore decisive. Di Stasi in pole (con paletti)

Le questioni in discussione: l’incarico del dem nello staff di Lepore e i futuri assetti

Le questioni in discussione: l’incarico del dem nello staff di Lepore e i futuri assetti

Le questioni in discussione: l’incarico del dem nello staff di Lepore e i futuri assetti

Ore decisive per chiudere la partita Pd per il Congresso che si aprirà il 29 maggio per chiudersi il 15 giugno. Entro giovedì (22) vanno formalizzate le candidature a segretario, quindi progressisti e riformisti dovranno a breve trovare la quadra. Dopo il passo di lato della segretaria provinciale Federica Mazzoni, l’obiettivo è raggiungere una candidatura unitaria in grado di ricucire le divisioni tra le anime Pd. Un obiettivo che, dalle previsioni iniziali, pareva più liscio. Negli ultimi giorni i pontieri hanno lavorato alacremente, ma una proposta ufficiale da parte dell’ala Schlein-Lepore ai riformisti ancora non è stata fatta. Da quanto filtra, oggi (e/o domani) potrebbe esserci un incontro per diramare le nebbie attorno alla successione di Mazzoni. Nel derby tra Enrico Di Stasi e la sindaca di San Lazzaro Marilena Pillati, pare che le consultazioni si siano concentrate sul segretario cittadino Pd.

Ma, dal fronte riformista – che ha tra i suoi massimi esponenti il deputato Andrea De Maria, l’assessora regionale Irene Priolo e l’ala del consigliere regionale Francesco Critelli e del vicesegretario Alberto Aitini – ci sarebbero ancora alcuni punti da chiarire in vista di un’intesa unitaria. Perché se di unità si parla, deve valere a 360 gradi. E, quindi, inutile girarci intorno, la candidatura di Di Stasi (che comunque pare gradita ai riformisti) deve tenere insieme tutti gli assetti, a partire dalle Comunali del 2027. Un modo per ricomporre la frattura delle elezioni dell’ottobre 2021 (arrivate dopo la sfida alle primarie tra Lepore e Isabella Conti) che ebbe come effetto un congresso Pd di scontro (con Mazzoni eletta segretaria). Da qui, la necessità di un accordo complessivo che tenga conto anche di quello che accadrà tra due anni. Non solo.

Uno dei punti di cui si discuterà verosimilmente nelle prossime ore sono gli incarichi di Di Stasi. Quello nel cda di Hera, visto che tra l’altro scadrà a primavera 2026, pare non essere un problema, mentre pare un ostacolo alla convergenza sul segretario cittadino il suo ruolo nello staff di Lepore. Un incarico che stonerebbe, perché in caso di intesa su Di Stasi ci si troverebbe con un segretario provinciale del Pd di fatto ’dipendente’ del primo cittadino. Un tema questo che, quasi certamente, terrà banco nei prossimi summit.

Ciò detto gran parte dei dem scommette sul raggiungimento di un accordo. In caso contrario, rimane sempre l’exit strategy: un Congresso di scontro. Con due candidati, uno progressista, l’altro riformista.

Rosalba Carbutti