Congresso Pd Schlein, ok a Lepore "Cambiare nome? Parliamone"

La candidata: "Lo faremo nella fase costituente". E Bonaccini, per la sua campagna, parte dalla Puglia

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Uno parte dal Sud, l’altra dalle parole, anzi, dalla parola ’lavoro’. La sfida tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein per la segreteria nazionale del Pd è entrata nel vivo e, a partire da questo weekend, uscirà dalla bolla mediatico-politica degli annunci per calarsi in quella, più concreta e fisica, della campagna elettorale vera e propria, con incontri nei circoli, eventi dal vivo e tutto ciò che comporta il doversi andare a prendere la vittoria voto per voto, letteralmente.

Il primo tra i due principali contendentti (la terza in campo è l’ex ministra Paola De Micheli) a muoversi sul territorio, è il presidente dell’Emilia-Romagna, che domani e e domenica sarà al Sud, terra d’esordio del suo ‘Tour dei 100 Comuni’. Prima tappa in Puglia, con la visita, nel primo pomeriggio, ai luoghi legati alla memoria di Giuseppe Di Vittorio, padre costituente e uno dei fondatori del sindacato in Italia, a Cerignola, nel Foggiano e, nel pomeriggio, un incontro pubblico a Bari con il sindaco, Antonio Decaro, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Domenica, invece, Bonaccini sarà in Molise e Abruzzo. "Come avevo annunciato – dice Bonaccini – parto dal Sud. Intendo toccare con mano ogni realtà territoriale, ascoltare dalle persone e nelle comunità le testimonianze di chi vive quotidianamente problemi, speranze e aspirazioni, per ridurre disuguaglianze e distanze sociali e territoriali. Serve un Paese unito".

Schlein, invece, ha sposato la proposta di Matteo Lepore di modificare il nome del partito, aggiundendovi la parola ’lavoro’. Quella sul cambio del marchio, ha scandito ieri Schlein alla trasmissione Tg1Mattina "è una discussione che si può fare. La potremo fare al Congresso", ormai in vista. "Lepore ha fatto benissimo a mettere al centro il tema del lavoro e io aggiungerei anche quello del clima". D’altronde, ha sottolineato, "la comunità democratica ha fatto una scelta coraggiosa e generosa: si è messa in discussione, non tutti quelli che hanno perso le elezioni lo hanno fatto. E io insieme a tanti altri ho deciso di cogliere questa occasione e questa opportunità anche per capire come ricucire non tanto tra di noi, ma con le persone fuori che non capiscono più chi vogliamo rappresentare. Se questo passa anche dal nome, lo vedremo". Schlein esclude ipotesi di scissioni ("credo che questo rischio non ci sia") e non nasconde caparbietà e decisione: "Io gioco per vincere questa partita. Lo facciamo con grande determinazione ma sarei disposta ad accettare anche l’esito contrario, non si può poi andare via con la palla". In caso di vittoria, poi, mette in chiaro: "Sarò segretaria. Non è una scelta casuale: abbiamo una splendida lingua ricchissima che va declinata al femminile anche per non far sparire il ruolo delle donne nella nostra società".

red. cro.

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