Gli emiliano-romagnoli del mondo riuniti in Regione: “Al fianco degli alluvionati”

Due giorni di lavoro per la consulta dei nostri concittadini sparsi per il globo. Nel 2023 finanziati bandi per 380mila euro

Gli Emiliano-Romagnoli del mondo riuniti in Regione

Gli Emiliano-Romagnoli del mondo riuniti in Regione

Bologna 29 maggio 2023 - E’ partita ieri a Bologna, nella sede dell’Assemblea legislativa, la due giorni annuale dedicata ai lavori della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Si tratta della seconda riunione in presenza dopo quella di Piacenza dell’anno scorso e a cui prendono parte consultori e consultrici provenienti da tutto il mondo e dalle province regionali in rappresentanza delle associazioni del Sud America del Nord America, dell’Europa, degli enti locali italiani, delle associazioni di promozione sociale sul territorio regionale e delle Università.

Ad aprire i lavori è il messaggio del presidente della Consulta Marco Fabbri, che inizia esprimendo la vicinanza degli emiliano-romagnoli nel mondo verso la nostra regione colpita dalla tragedia dell’alluvione “viviamo momenti drammatici, ma il vostro calore è per noi importante”.

Le singole associazioni avvieranno una raccolta fondi a sostegno delle popolazioni colpite, oltre all’invito a contribuire a quella organizzata dalla Regione.

Nella sua relazione, inoltre, il presidente, ha fatto il punto sull’attività della consulta. Scorrendo il bilancio di quanto realizzato si nota che nel 2023 sono stati finanziati tre bandi per circa 380mila euro, “per far conoscere la nostra storia” che hanno portato alla realizzazione di una quarantina di progetti, e sono state finanziate sei borse di studio dedicate a giovani emiliano-romagnoli residenti all’estero per la frequenza del master in Relazioni internazionali, Europa, America Latina nella sede di Buenos Aires dell’Università di Bologna.

Fabbri ha anche annunciato che il prossimo 2 luglio si celebrerà la Giornata dell’emigrante emiliano-romagnolo, e lo si farà con numerose iniziative fra cui una mostra fotografica e una raccolta di storie via Internet per fa sì che i giovani nipoti e pro-nipoti di emigranti raccontino in streaming le storie dei loro nonni e bisnonni. Il 2 luglio non è una data casuale, ma è stata scelta in quanto è l’anniversario della tragedia dell’Arandora Star, in cui, nel 1940, al largo delle coste inglesi, morirono centinaia di emiliano-romagnoli emigrati. “Per noi è importante avere degli ambasciatori nel mondo come i consultori -sottolinea Fabbri-. Abbiamo realizzato molte iniziative e dobbiamo far sapere il valore del nostro lavoro. Il nostro impegno in questo difficile momento è anche sostenere il nostro turismo e continuare il lavoro per la riscoperta dei nostri borghi”.

Sulla stessa linea di Fabbri la vicepresidente della Consulta Valentina Stragliati per la quale “questi incontri ci offrono numerosi spunti di riflessione di cui fare tesoro, sono l’occasione per fare promozione territoriale della nostra regione, ricca di bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche. In particolare mi rivolgo ai giovani sperando che sempre “.

“Gli emiliano-romagnoli nel mondo sono ambasciatori della nostra cultura, fanno un grande lavoro per far conoscere la nostra regione dimostrando di avere salde radici ben piantate nella nostra storia. Vi chiediamo di essere anche testimoni dell’importanza che riprenda il turismo sulla Riviera adriatica”.

La voce e la passione della consulta è senza dubbio la vicepresidente Marilina Bertoncini, la quale ci tiene a sensibilizzare sul valore che ha la nostra identità emiliano-romagnola nel mondo, e “essere oggi a Bologna significa confermare il nostro impegno: abbiamo 90 associazioni attive nel mondo e siamo molto felici di ciò che facciamo”. Bertoncini ritiene, inoltre, che tra le sfide più importanti che la consulta deve affrontare c’è senza dubbio il ricambio generazionale nelle nostre associazioni, “a questo serve il questionario scritto per sapere cosa si aspettano i nostri giovani. Loro sono il nostro futuro, dobbiamo coinvolgerli e capirli. Vogliamo programmare con loro le attività delle nostre associazioni in modo da coinvolgerli”.

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