Sosta Bologna, caos contrassegni per le auto. Ressa allo sportello Tper

Inviate 14mila lettere per la revoca ai mezzi Euro 0 con la Ztl ambientale, ma alcune sono errate. In 300 al punto d’ascolto di via San Donato

Con la Ztl ambientale, stop agli Euro 0 e agli stalli gratuiti per la seconda o terza auto

Con la Ztl ambientale, stop agli Euro 0 e agli stalli gratuiti per la seconda o terza auto

Bologna, 15 novembre 2019 - Sono giorni infuocati allo sportello contrassegni di Tper in via San Donato, dove centinaia e centinaia di cittadini continuano a presentarsi per avere risposte sulla Ztl ambientale, rivoluzione ‘green’ della mobilità bolognese che partirà dal primo gennaio.

Il caos nasce dalle 14mila lettere inviate dal Comune ai bolognesi interessati dalla nuova misura: se tornare a casa e trovare nella cassetta della posta una raccomandata equivale spesso a ricevere una cattiva notizia, lo è ancora di più quando le motivazioni dell’invio non corrispondono alla realtà. Nelle raccomandate, infatti, viene spiegata l’attuazione del provvedimento: stop ai contrassegni Tper per accedere al centro storico per i veicoli catalogati Euro 0 e conseguente ritiro della vetrofania ai proprietari. In aggiunta, addio alla possibilità di parcheggiare gratis la seconda auto di famiglia in centro e la terza in periferia (quest’ultima misura riguarda ben 8.478 cittadini).

La svolta, già di per sé, suona come uno scossone. Ma ci sono altre complicazioni, come detto, in una situazione già delicata: molti utenti non sarebbero più in possesso da anni dell’auto Euro 0 a cui sta per essere ‘sganciato’ il contrassegno. Il loro errore è stato, al momento della vendita o rottamazione, la mancata riconsegna del tesserino. Così il database Comunale non è mai stato aggiornato e ha continuato a tenere conto di mezzi non più in circolazione.

Ma non solo, perché le lettere sarebbero state inviate anche a molti residenti della periferia, per comunicare lo stop agli stalli gratuiti per la terza macchina, anche nei casi in cui le macchine in famiglia siano solo una o due. Un caos generale che mandato completamente in tilt i bolognesi, a cui è stata data una tempistica di 10 giorni per rivolgersi a Tper e saldare eventuali situazioni irregolari. Il risultato si è tradotto in una marea di chiamate al numero verde e nella grande calca allo sportello contrassegni – si viene ricevuti solo su appuntamento e ne sono stati fissati più di 500 –, dove da mercoledì (quando sono partite le raccomandate) 300 persone ogni giorno continuano a presentarsi con la lettera in mano, anche senza prenotazione. «E non mancano le litigate», racconta il persone di Tper. Per far fronte al problema, Tper ha adibito al servizio da oggi anche i due sportelli di via Marconi.

«Sono anziana, vedova e mi dicono che non potrò più parcheggiare la terza auto gratis – spiega invece una residente fuori porta –, ma da anni ne ho soltanto una». Di storie come questa, se ne sentono parecchie: «Io invece ho cambiato macchina da tempo, ma nessuno mi aveva detto di dover riconsegnare la vetrofania», aggiunge un altro cittadino. La responsabilità degli utenti, anche se in buona fede, non manca. Una norma passata inosservata, su cui però nessuno sembra aver battuto il punto. A sottolineare una situazione poco chiara è anche Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, contattato da diversi residenti nel panico: «Il piano è discutibile già nell’impostazione, addirittura disastroso nella sua attuazione – commenta Bignami –. Non solo è un modo per fare cassa che pensa poco all’ambiente, ma presenta un grosso problema nel problema. Bisognerebbe accertare le responsabilità di chi doveva controllare e risolvere una situazione che fa male ai bolognesi».

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