Bologna, 14 maggio 2025 – Abbiamo vissuto la notte dei miracoli, come cantava il nostro Lucio. Una notte che non dimenticheremo mai, che profuma di orgoglio e appartenenza.
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Bologna ha vissuto la sua notte, ed è proprio, come cantiamo e diciamo da metà stagione, da quando il Bologna è tornato a essere un Gran Bologna, che si muove la città. I rossoblù segnano la storia, la scrivono e la incorniciano.
La prendono tra le mani, anzi tra i piedi di Ndyoe, che gonfia la rete all’Olimpico e porta la città sulle nuvole.

In piazza Maggiore si alzano i fuochi d’artificio (video), a Roma si abbracciano Cesare Cremonini sugli spalti dell’Olimpico assieme a Gianni Morandi, Luca Carboni, alla famiglia Mihajlovic e a Gianfranco Fini. Ci sono anche gli ex rossoblù Renzo Ulivieri e Beppe Signori con Roberto Baggio, il doppio ex che ha portato in campo la Coppa Italia prima dell'inno d'Italia cantato da Chiara Galiazzo.

E soprattutto ci sono i 30mila che hanno raggiunto la Capitale con ogni mezzo, più forti dei pullman spariti e delle camere d’albergo a peso d’oro. “Ora come allora, così si gioca solo in Paradiso”: recita la coreografia dei tifosi del Bologna allo stadio. E così è, alla fine di una partita impeccabile della squadra di Italiano, apparsa fin dall'inizio più agguerrita degli avversari. E la ciliegina è il gol di Dan Ndoye al 52’.

Itanto, anche il cuore della Bolognina è un tappeto rossoblù, che diventa marea già prima del fischio di inizio: non si contano le persone sedute, in piedi o che saltano, sventolando le bandiere con i nostri colori, in alto, dove meritano di stare. Ci sono più di un migliaio di tifosi e bolognesi, uniti con un unico sogno nel cuore, che si trasforma in realtà al triplice fischio e ci scappa anche qualche lacrima di gioia.
E’ tornato lo squadrone, e i tifosi rossoblù si abbracciano nella notte magica che da piazza Maggiore arriva fino a piazza di Spagna.