Corno alle Scale, scintille fra i partiti

Evangelisti (FdI): "Il candidato del centrosinistra alle Regionali ha promesso una nuova legge sui parchi naturali, ma finora non si è fatto nulla"

Riformare la legge sui parchi regionali è l’impegno che lunedì scorso il candidato del centrosinistra alla guida della Regione Michele de Pascale si è preso visitando il Corno alle Scale assieme all’ex governatore Stefano Bonaccini. La promessa non è nuova, perché lo stesso Bonaccini si era impegnato ad aggiornare la normativa durante la campagna elettorale per la sua rielezione nei mesi tra il 2019 e il 2020. Su questo punto c’era una sostanziale convergenza con il centrodestra, ma in questi quattro anni non è stata cambiata la legge, che ha subito l’ultima modifica nel 2005 e poi si è rivelata datata in alcuni aspetti soprattutto in tema di tutela delle estese formazioni forestali e della biodiversità che caratterizza soprattutto il parco del Corno alle Scale dove, ad esempio, crescono specie fungine di interesse scientifico e che sono in via di estinzione.

Non è stata presentata neppure una proposta di legge e da queste parti si ha l’impressione che come spesso accade quando si parla di montagna, agli impegni non sempre corrispondano i fatti. La questione è quindi destinata ad entrare ancora una volta nel dibattito politico.

"Siccome vorremmo fare una campagna elettorale sui temi e non sulla propaganda – spiega la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Marta Evangelisti – abbiamo chiesto all’assessore regionale Barbara Lori se vi fossero proposte di legge depositate per la modifica delle legge dei parchi e la sua risposta è stata negativa. Come per la riapertura del punto nascite a Porretta o per una rimodulazione del passate ferroviario, tanto per citare alcuni argomenti su ci è promosso un impegno diretto, si va nei territori e si dice quello che serve per raccogliere consenso tra i comitati, ma poi nelle sedi opportune si interviene lasciando tutto così come è. I Comuni interessati da oltre un decennio attendono invano delle modifiche sostanziali a queste legge, dovendo amministrare il territorio con strumenti non adeguati". Anche la legge istituiva del parco regionale dei laghi Suviana e Brasimone si è dimostrata arretrata su alcuni punti, nella parte del primo articolo che regola "la qualificazione e la promozione dell’attività economica sociale e culturale della popolazione residente anche al fine di un miglior rapporto uomo-ambiente". In questo caso la legge è del 1995 e l’ultima modifica risale al 2011.

I territori interessati insistono sui comuni di Camugnano e di Castel di Casio che in questi trenta anni hanno saputo collaborare efficacemente per riuscire comunque a coordinare i diversi servizi necessari per supportare l’attività del parco.

Massimo Selleri