Coronavirus Bologna, Bruno Barbieri suona la carica. "Mai mollare"

Lo chef: "Essere prudenti è giusto, farsi prendere dal panico no. Anche di questi tempi, non rinunciate ai tortellini della domenica"

Bruno Barbieri, chef pluristellato, a Bologna gestisce il bistrot Fourghetti in via Murri

Bruno Barbieri, chef pluristellato, a Bologna gestisce il bistrot Fourghetti in via Murri

Bologna, 28 febbraio 2020 - Bene le precauzioni, ma non si dovrebbe mai esagerare con divieti e allarmismi, anche perché, in caso contrario, si finisce per mettere a rischio la convivenza sociale e l’economia. E’ questo, alla luce dei numeri registrati di recente da una delle sue creature, il Fourghetti di via Murri, il pensiero sul Coronavirus dello chef Bruno Barbieri, ristoratore e imprenditore prima che personaggio mediatico e volto televisivo. E il bilancio del locale sorto nel 2016 al posto della storica Locanda dello Sterlino, in effetti, è di quelli che fanno pensare, visto che, afferma Barbieri, negli ultimi tempi "abbiamo registrato una riduzione del 50 per cento delle prenotazioni, sia per il ristorante sia per la locanda, e la stessa percentuale vale anche per le disdette".

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Il motivo, ovviamente, sta negli effetti della diffusione del virus che viene dall’Oriente, oltre che in una gestione dell’emergenza definita "fallimentare, nonostante un sistema sanitario di primissimo livello e tutta la prudenza e l’attenzione imposte dal caso". Prudenti e attenti, dunque, "ma forse troppo" e, pur affermando di non voler "sottovalutare l’emergenza", Barbieri sottolinea anche come "questo gridare ‘al lupo, al lupo’ non serva a nulla, bensì mette solo in ginocchio la nostra economia". Con tutta la lucidità e il rispetto del caso, al contrario, lo chef bolognese rivendica la volontà di "continuare a muoversi liberamente" e di "non avere paura", concedendo che, "se prima mi lavavo le mani dieci volte al giorno, oggi lo faccio con ancora maggiore frequenza e più attenzione". Il punto, allora, è proprio non cedere a quello che senza mezzi termini definisce un "delirio collettivo", frutto, anche in questo caso, del "fallimento nel gestire la situazione, come prova a tutti la vista di gente al supermercato che litiga per accaparrarsi un’insalata". Tra il serio e il faceto, poi, Barbieri afferma di accontentarsi di quel poco che resta sugli scaffali presi d’assalto, con la scoperta "delle mezze maniche lisce, quelle che si usano per la pasta al forno, che, non si sa perché, sono l’unico tipo di pasta che non si vende". Intanto, restano ugualmente salde tanto la passione per il proprio lavoro, con "un Fourghetti che non ha mai mollato e continuerà a non farlo" quanto la professionalità e le precauzioni attraverso le quali il mondo della ristorazione cerca di mitigare i rischi, perché "anche noi, come tutti coloro che gestiscono ristoranti e locande, siamo professionisti e teniamo, ovviamente, alla salute dei nostri clienti". In conclusione, dunque, Bruno Barbieri ammette che "non voglio certo gettare acqua sul fuoco e questa volta sarà pure giusto correre ai ripari con misure straordinarie, ma se posso consigliere qualcosa, è di mantenere la calma e continuare a non farsi mancare nulla, senza cadere nell’esagerazione e nell’eccesso di allarmismo". E se non fa male, allora, qualche precauzione in più, è anche d’obbligo, tanto più all’ombra delle Due Torri, "non rinunciare nemm eno di questi tempi ai tortellini della domenica".

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