Coronavirus Bologna, un'altra vittima alla casa di riposo

I decessi sono saliti a sei al Sant'Anna-Santa Caterina. La figlia di Giovanna Belletti: "Non è stata protetta"

Giovanna Belletti, 95 anni, è stata ricoverata il 19 ed è morta alcuni giorni dopo

Giovanna Belletti, 95 anni, è stata ricoverata il 19 ed è morta alcuni giorni dopo

Bologna, 28 marzo 2020 - La situazione delle case di riposo diventa sempre più drammatica. E la conta delle persone sconfitte dal Coronavirus – tutte con altre patologie – purtroppo si aggrava. Soprattutto all’istituto Sant’Anna-Santa Caterina dove i decessi sono passati da 5 a 6.

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Ultima vittima, che era poi stata ricoverata a Villa Erbosa, è una donna di 94 anni deceduta in mattinata. A ieri sera il bilancio degli ospiti risultati positivi al Covid-19 restava 18, tutti al quarto piano della struttura, quella dilaniata dal contagio. In aumento, invece, il numero del personale positivo al tampone: da 15 a 21. E se una di loro resta grave in terapia intensiva al Maggiore, la bella notizia arriva dalla collega dimessa dall’ospedale di Cona.

"Ad oggi – spiega il presidente Gianluigi Pirazzoli – la situazione resta grave, mancano presidi e personale". Dei 200 operatori, tra medici, infermieri, donne delle pulizie e altro, il numero è sceso del 30% tra malattie e ferie. "Sessanta persone in meno che obbligano i restanti a turni ancora più massacranti", aggiunge Pirazzoli che chiede stop alle polemiche: "Non creiamo fantasmi ma cerchiamo di risolvere il problema. A tutto il resto penseremo dopo".

Proprio al quarto piano, denominato la ’Casa delle stelle’, fino a qualche giorno fa era ospitata anche Giovanna Belletti, 95 anni, morta il 24. "Andavo tutti i giorni a dare da mangiare alla mamma – ricorda Mariacarla Setta – ma nessuno dell’istituto mi ha mai informato del suo ricovero in ospedale". L’anziana, infatti, è stata trasferita al Sant’Orsola per febbre la notte del 19 marzo, "il pomeriggio del 20 – spiega la figlia – mi ha contattato il Policlinico dicendo che la stavano trasferendo di reparto. Sono caduta dalle nuvole, nessuno dal Sant’Anna mi aveva detto niente".

La donna ricorda poi come fin da gennaio, quando ancora poco o nulla si sapeva del Coronavirus, "andavo a trovarla con la mascherina perché tutti gli ospiti del suo piano erano attaccati. La situazione era pericolosa, ma non è stato fatto niente. Mia madre non c’è più, ma alla fine di tutto questo chi ha sbagliato dovrà pagare".

Le altre case di riposo

Notizie negative, intanto, arrivano anche da altre case di riposo. Alla Rodriguez di San Lazzaro, ad esempio, dei 22 tamponi fatti agli anziani, la metà sono positivi. "Tutti sono stati isolati e si sta cercado di liberare il piano – spiega il sindaco Isabella Conti –. Tutte le famiglie sono state avvertite, al momento non ci risultano situazione gravi".

Un ospite e un dipendente positivi anche alla San Domenico di Budrio, con i sindacati che rincarano la dose: "Inaccettabile – così Cgil, Cisl e Uil – lavorare senza presidi adeguati mettendo a rischio se stessi e gli ospiti".

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