Coronavirus, Cesare Cremonini: "Cara Emilia resisti". Luminarie all'asta

La dedica su Instagram dell'ex frontman dei Lunapop dopo la chiusura a zona rossa di Medicina

Cesare Cremonini

Cesare Cremonini

Bologna, 18 marzo 2020 - L’asticella dell’umore è, ormai, sempre più fragile, la malinconia si fa largo sempre più, i disagi sono smisurati e la quarantena inizia a pesare. Medicina è zona rossa ormai da due giorni. Accanto a questo comune, in segno di estrema solidarietà, si ‘schiera’ Cesare Cremonini, cantante per eccellenza bolognese.

L’ex frontman Lunapop affida a un post su Instagram tutto l’affetto per la sua terra e, in particolar modo, per il comune della bassa emiliana in zona ‘rossa’. Cremonini scrive: “Oggi (ieri, ndr) Medicina, cittadina a un passo da Bologna, è stata chiusa per l’eccesso di contagi, cercando in ogni modo di proteggere la nostra città. Medicina la incontri percorrendo la San Vitale, una lunga strada parallela alla più trafficata via Emilia”. Dopo queste parole la dedica del cantante prosegue con un accenno a ricordi lontani, di famiglia. “I nostri genitori la attraversavano per andare verso Marina di Ravenna, alla ricerca del mare, chissà quante estati fa. Vi siamo vicini, accanto con tutto il cuore. Piange, ma ce la faremo” prosegue il testo sul social che si chiude con un periodo breve, ma intenso: “Cara Emilia, resisti”.

 

 

A queste sensibili parole di vicinanza e sostegno si accompagna un lungo video, di circa 4 minuti. Si tratta di un live di Cremonini in cui canta ‘Poetica’, celebre traccia dell’omonimo album. La canzone, tra le sue più amate, non è sicuro stata scelta a caso dato che parla di come affrontare un momento difficile, di come uscirne per, poi, riabbracciarsi più forte di prima. Tra le strofe, infatti, le più salienti sono: “Anche quando poi saremo stanchi troveremo il modo per navigare nel buio... Ora tienimi con te, la tua mano nel buio chiarisce la mia solitudine.  Se lo sai che non è finita abbracciami, anche se penserai che non è poetica... Troveremo il modo anche quando poi saremo stanchi”.

Luminarie all'asta per contribuire alla raccolta fondi

Le luminarie con le frasi della canzone di Cesare Cremonini 'Nessuno vuole essere Robin' vanno all'asta per contribuire alla raccolta fondi a sostegno dell'emergenza Coronavirus. L'intero ricavato andrà alla Fondazione Sant'Orsola per il progetto 'Più forti Insieme', a sostegno del Policlinico e del personale sanitario bolognese.

L'iniziativa lanciata dal Consorzio dei commercianti di via D'Azeglio di Bologna, in accordo con la Fondazione Sant'Orsola, il Comune e Ascom, e in collaborazione con Charity Stars, si concluderà alle 18 del 2 aprile e sarà attiva sulla piattaforma internazionale di aste di beneficienza CharityStars.

In tutto si tratta di 20 lotti, che vanno da una singola luminaria a una frase completa. "Tutti noi potremo davvero diventare Robin ed essere al servizio dei veri supereroi: i nostri medici e tutto il personale sanitario che in questo momento più che mai ha bisogno del nostro massimo supporto", dice Cesare Cremonini.

Le donazioni non solo servono per potenziare il servizio dell'ospedale ma anche per sostenere con servizi e aiuti concreti il personale sanitario. Per chi, ad esempio, vuole continuare a lavorare nei reparti ma non se la sente di rientrare a dormire a casa per la paura di contagiare i propri familiari è garantito gratuitamente, grazie alle donazioni già arrivate, un posto in albergo.

Ancora, offerti voucher anche a chi ha figli o genitori anziani per sostenere le spese della baby sitter o di badanti. "Ognuno di noi può fare la propria parte, ciascuno secondo le proprie possibilità, per stare al fianco di medici, infermieri e personale sanitario nella nostra regione", aggiunge l'assessore comunale alla Cultura, Matteo Lepore.

Arriva un aiuto anche da Marchesini Group: 200.000 euro per sostenere gli ospedali di Bologna e il personale in prima linea nell'emergenza sanitaria. "Oggi piu' che mai è nostra responsabilita' essere partecipi della situazione che sta coinvolgendo il nostro territorio", afferma Valentina Marchesini, direttore delle risorse umane del Gruppo.

"Auguriamo ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario del Sant'Orsola buon lavoro, è soprattutto grazie a loro che stiamo fronteggiando questa complicata fase delle nostre vite". La donazione del gruppo Marchesini, commenta il presidente della Fondazione Sant'Orsola Giacomo Faldella, "testimonia come in questo momento di difficolta' per tutti, per i cittadini come per le imprese, Bologna sia capace di pensare comunque al bene comune, stringendosi attorno agli ospedali, facendo alleanza per il bene della comunità . È questo lo spirito che ci aiuterà ad uscire prima dall'emergenza e a ripartire con maggior slancio".  

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