Coronavirus Bologna, niente segno di pace in chiesa. Acquasantiere vuote

Mercoledì 26 salta la messa delle Ceneri, stop alle benedizioni pasquali fino al primo marzo, funerali con riti brevi. Le disposizioni dell'Arcidiocesi

Il cardinale Matteo Maria Zuppi (FotoSchicchi)

Il cardinale Matteo Maria Zuppi (FotoSchicchi)

Bologna, 24 febbraio 2020 - Niente messa della Ceneri mercoledì 26; stop alle benedizioni pasquali fino al primo marzo; prosciugare le acquasantiere; niente segno della pace; comuncione in mano; messe feriali celebrate in spazi larghi; funerali eseguiti con rito breve e mense parrocchiali d’asporto. Anche l’Arcidiocesi di Bologna si adegua all’ordinanza sul Crononavirus. E stila un vademecum di dodici punti, affidandosi “alla materna intercessione della Madonna di San Luca"

A seguito all’ordinanza del Ministero della Salute , “la nostra Arcidiocesi – scrive l’arcivescovo Matteo Zuppi - in tutte le attività di sua specifica competenza, ad ogni livello e in ogni ambito della vita ecclesiale, in contatto con gli uffici preposti della Regione e della Prefettura, adotta una serie di disposizioni". 

Eccole:

- Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo. Le chiese rimangono aperte al culto e alla preghiera individuale, non a gruppi, secondo le consuetudini.

- Fino a nuova disposizione sono sospese le celebrazioni con grande afflusso di fedeli.

- Le messe feriali, se sono partecipate da pochi fedeli, si possono celebrare in spazi larghi.

- Per i funerali, qualora il numero dei partecipanti sia elevato, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma più breve.

- Nelle S. Messe non si scambi il segno di pace e si consigli ai fedeli di ricevere la S. Comunione sulla mano, e non in bocca.

- Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.

- Le benedizioni Pasquali sono sospese fino al primo marzo.

- Per questa settimana sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione.

- Il Mercoledì delle Ceneri sono sospese tutte le celebrazioni. Sarà possibile seguire su E'TV - Rete7 e su Radio Nettuno la S. Messa da me celebrata in Cattedrale alle 17,30 con una rappresentanza ristretta di fedeli. Sarà proposto anche un testo per la preghiera in famiglia all’inizio della Quaresima. Alle 21 potremo unirci e condividere questo momento di preghiera che guiderò dal Santuario di S. Luca, collegandoci agli stessi canali di tv e radio.

- I Centri d’ascolto della Caritas diocesana e parrocchiali sono chiusi. Previo accordo telefonico possono essere fissati colloqui strettamente necessari in questa settimana.

- Le eventuali (solo se necessarie) distribuzioni alimentari avvengano per singolo appuntamento, mentre sono sospese le distribuzioni di vestiti.

- Le mense parrocchiali predispongano la fornitura di pasti in porzioni singole e “d’asporto”.

La situazione “è in continua evoluzione e pertanto ci si riserva di diramare al bisogno nuove disposizioni anche per le celebrazioni di domenica prossima 1 marzo.  Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità. Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi”, osserva il cardinale

Molte nostre riunioni “non si potranno svolgere. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione” aggiunge.

Zuppi annuncia che “non potremo riunirci fisicamente per le celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri nei nostri luoghi abituali. Cerchiamo di vivere questo tempo forte in unità di cuori e di preghiera, ricordando soprattutto i malati, quanti sono colpiti dal Coronavirus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica”.  

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