Coronavirus Bologna. "Io contagiata, ora sto meglio"

Parla la ragazza ricoverata al Sant’Orsola. "Febbre alta, ho chiamato il 118"

Analisi all'ospedale Sant'Orsola di Bologna (FotoSchicchi)

Analisi all'ospedale Sant'Orsola di Bologna (FotoSchicchi)

Bologna, 2 marzo 2020 - È una voce chiara, decisa, quella della prima residente bolognese contagiata dal Coronavirus. Parliamo al telefono con la ragazza di quasi 23 anni che da venerdì è ricoverata al Sant’Orsola, all’isolamento in una stanza delle Malattie infettive.

Aggiornamento: Dimessa la 23enne, primo caso di coronavirus

Prima di tutto, come sta? "Oggi meglio, la febbre è un po’ scesa e finalmente riesco anche a bere e a mangiare perché il mal di gola si è calmato. E tossisco molto meno. Questa mattina mi hanno fatto la radiografia al torace: saprò l’esito domani (oggi, ndr )". E sua madre? "Tre ore fa – la telefonata è di ieri pomeriggio – le hanno fatto il secondo tampone e se anche questa volta sarà negativo penso che presto potrà uscire dall’ospedale". Quando è stata ricoverata? "Sabato, perché aveva mal di gola. È in isolamento anche lei, ma siamo in due stanze diverse e ogni tanto ci telefoniamo". Come pensa di essere stata contagiata? "Secondo me a Milano. Mi occupo di moda e sono andata su due volte. Prima dal 13 al 17 e poi dal 19 a domenica scorsa. In particolare, ho partecipato a una serata dove molti tossivano e starnutivano e saremo stati almeno tremila persone".  

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Poi il rientro a Bologna. "Sì, i primi giorni sono stata bene e sono anche andata a correre a San Luca. Mi sono sentita male giovedì notte". Che cosa è successo? "Avevo quaranta di febbre, mal di gola, tosse e non stavo in piedi. Ho preso quattro bustine di antinfiammatorio e un antipiretico, sperando di migliorare. Ritenevo di aver preso freddo durante la corsa a San Luca". E invece? "Alle 6,30 del mattino non ce l’ho fatta più e ho chiamato il 118. Mi hanno fatto tante domande e ho detto che ero stata a Milano. Allora hanno continuato a telefonarmi sia gli operatori della centrale sia una dottoressa che mi chiedeva altre cose e, quando mi ha sentito agitata, mi ha detto di stare calma. Ero da sola". Chi è venuto a prenderla? "Due uomini incappucciati con tuta, mascherina, occhiali: sembrava che dovessero andare sulla Luna – ricorda con una punta di ironia –. Mi hanno caricato sull’ambulanza, il mezzo mi è sembrato normale, per portarmi direttamente qui nel reparto di Malattie infettive". È stata subito isolata? "Sì, mi hanno fatto il tampone ed è iniziata la terapia. Il giorno dopo ho saputo di essere risultata positiva al virus".

image Timori? "Me l’aspettavo, comunque mi hanno detto di non preoccuparmi, la cosa importante è sentirsi meglio, anche se stare qui dentro isolati è pesante. E dovrò rimanerci ancora per qualche giorno. Se tutto procederà bene, tra 48 ore mi faranno il secondo tampone. Aspetterò l’esito". Pensa di aver contagiato qualcuno? "A Milano sono andata in auto con un mio amico che finora è asintomatico, così come un altro amico con cui ho trascorso del tempo prima di avere la febbre, e una mia amica di Firenze, incontrata la settimana precedente. Ho segnalato i loro nomi: speriamo che non si ammalino".

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