Coronavirus Bologna, 97 contagi senza ‘storia’. Nel mirino movida e assembramenti

Sono 115 i nuovi positivi: 90 sono sintomatici, due pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva

Piazza Verdi nel weekend

Piazza Verdi nel weekend

Bologna, 19 ottobre 2020 - Altri due pazienti affetti da Covid sono stati ricoverati in terapia intensiva. Il termometro dell’infezione, dopo un’estate che faceva presagire tempi migliori e che ha spinto molti ad abbassare la necessaria guardia delle precauzioni sanitarie, è invece tornato a salire e fa registrare, nel Bolognese, altri 115 nuovi positivi. Ossia, più di un quinto del totale degli infettati in regione, che nelle ultime ore sono stati 526 su 9189 tamponi eseguiti. La buona notizia, però, è che solo 26 pazienti, in tutta l’Emilia-Romagna, hanno avuto bisogno di cure ospedaliere. Di questi, due dei nuovi positivi bolognesi, per cui è stato necessario il ricovero in terapia intensiva. Con loro, il numero dei ricoverati in questi reparti degli ospedali cittadini sale a trenta pazienti, di età compresa tra 27 e 85 anni: 15 sono al Maggiore (su 16 posti letto dedicati, che entro il fine settimana saliranno a 28), altrettanti al Sant’Orsola. Per quanto riguarda gli altri reparti, nella rete Ausl, al Maggiore ci sono 36 persone, a Bentivoglio 13 (su 16 posti), 24 a Vergato (su 26), 8 a Bazzano (su 10), 18 a Santa Viola. LEGGI ANCHE Coronavirus: il bollettino in regione - I dati in Italia - Nuovo Dpcm: cosa prevede La questione che alza l’asticella della preoccupazione è che dei 115 nuovi casi ben 90 sono sintomatici e 97 sporadici, ossia non legati a contagi già tracciati o focolai già noti. Come spiega la Regione, per quel che riguarda invece i restanti 25 asintomatici, su 17 è in corso l’indagine epidemiologica, 5 sono stati individuati con test per specifiche categorie (aziende, Cra, scuola) e 3 per contact tracing. La sporadicità dei casi induce alla massima attenzione, perché il virus, neppure un po’ sconfitto, continua a circolare e diffondersi. Nel weekend appena trascorso, è stato sferrato in città il primo attacco alla ‘movida contagiosa’: le misure straordinarie decise dal sindaco Virginio Merola, con la chiusura fisica, con transenne, delle piazze più problematiche, hanno avuto un effetto dispersivo della folla di gente che, nelle sere di sabato e domenica, ha riempito il centro. Un fiume di persone. Che, come tale, scorreva, senza fermarsi troppo in nessun posto. Ed è quello che si auspicava: evitare gli assembramenti che, almeno in piazza Verdi e piazza Aldrovandi, stavano creando tutti i presupposti perché il delicato equilibrio sanitario faticosamente raggiunto dopo il lockdown tornasse a rompersi. Eppure di gente ce ne era. Oltre la surreale piazza Verdi off-limits, dove non si sono registrati tentativi di ‘incursione’, i ragazzi non hanno rinunciato alla movida, passeggiando in zona universitaria, in particolare in via Zamboni. Molti hanno affollato anche la T, piazza Santo Stefano, il Pratello, ma fino a mezzanotte. Poi, complice la chiusura anticipata dei locali (che hanno rispettato le nuove misure) il flusso è via via scemato.

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