Coronavirus Bologna, lezioni online per non perdere ore

Alle medie Guercino la didattica via web funziona dal 2009. ‘Sui banchi’ anche a Pianoro, al Malpighi, al Minghetti e al Belluzzi Fioravanti

In alcune scuole si ricorre alla didattica online già dal 2009

In alcune scuole si ricorre alla didattica online già dal 2009

Bologna, 26 febbraio 2020 - In barba al Coronavirus, oggi tutti in classe all’elementare Sanzio e alla media Guercino (Istituto comprensivo 9 di via Longo). Ma anche per i colleghi più grandi del liceo Malpighi, dell’Istituto comprensivo di Pianoro e per una parte di quelli del liceo Minghetti e dell’Iis Belluzzi Fioravanti. Il virus scatena-panico non stoppa le lezioni trasferite on line su piattaforme specifiche e super blindate. Da Moodle a Google for education: solo per citarne alcune. In inglese, la didattica 3.0 si chiama e-learning; in italiano, apprendimento online, tele-apprendimento o teledidattica. Prima a tagliare il traguardo dell’e-learning la media Guercino dove l’e-learning è prassi dal 2009.

"Il Consiglio di istituto aveva deliberato due giorni di vacanza per il ponte di Carnevale – spiega la preside Giovanna Cantile – per cui lunedì e martedì abbiamo lasciato gli studenti liberi. Ma da domani (oggi, ndr) le lezioni riprendono. Gli insegnanti si stanno già attivando in modo autonomo". Le Guercino sono state anche le prime in città con lezioni via Skype per studenti costretti a casa. Era il 2014. Senza bisogno di circolari o sollecitazioni, "gli insegnanti stanno già inserendo i compiti e il materiale sul registro elettronico", spiega la preside. La lezione comincia con un clic: i ragazzi si connettono poi scaricano, elaborano, creano di tutto: dai video alle mappe concettuali, ai fogli di lavoro.

Leggi anche Coronavirus, aumentano contagi e vittime - La situazione in Emilia RomagnaCome si cura - Le differenze con l'influenza - Come difendersi Al Malpighi, sottolinea la preside Elena Ugolini, "abbiamo pensato fosse importante offrire una proposta formativa nonostante la chiusura". Certo "non è pensabile replicare la situazione in classe, ma, attraverso le tecnologie, i nostri alunni possono continuare il percorso di apprendimento". Insomma il Coronavirus, nel liceo di via Sant’Isaia, diventa "occasione per ripensare alla didattica". Così "sollecitati dagli stessi studenti", i prof stanno pubblicando sul registro elettronico "proposte di lavoro e materiali" che poi "verranno restituiti sotto forma di compiti". Compiti che vanno dalla video-interrogazione (lo studente si registra nel dare le risposte ai quesiti o nel commentare un brano) alle simulazioni per le certificazioni delle lingue. Due le piattaforme in uso per l’e-learning all’Iis Belluzzi Fioravanti che, da istituto tecnico, l’informatica ce l’ha nel sangue. "Non appena domenica siamo stati informati della chiusura, ho fatto subito una ricognizione dei corsi attivi sulle nostre piattaforme", rivela il preside Edoardo Soverini. In via Cassini, siamo nell’ordine dei 200 corsi on line tra informatica, matematica, italiano, storia, inglese e chimica. "Per alcune materie laboratoriali, l’e-learning è impraticabile, ma rimane comunque una strada percorribile non solo per emergenza o per l’istruzione domiciliare".

Tanto è vero che il Belluzzi Fioravanti, insieme agli Iis Luxemburg e Manfredi Tanari, sta mettendo a punto un progetto di e-learning per l’apprendimento dell’italiano per gli stranieri. Parte in via sperimentale l’e-learning anche al l iceo Minghetti . "Proviamo: al prossimo Collegio dei docenti condivideremo questo esperimento. Al momento stiamo implementando le piattaforme – annuncia la preside Roberta Fantinato –, mentre i docenti caricano sul registro elettronico lezioni, esercizi". In tutto questo, ecco l’immancabile buco legislativo rilevato dal preside del liceo Righi, Fabio Gambetti. "I docenti non possono essere obbligati al telelavoro, previsto solo per i dirigenti e i funzionari". Un vulnus che forse verrà sanato da un apposito decreto cui sta lavorando il Miur, sull’onda anche del Coronavirus.

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