Coronavirus Bologna, morto l'imprenditore Paolo Gnudi. Aveva 50 anni

Anzola: l'uomo ucciso in due settimane, non aveva altre malattie. L’annuncio del cugino Umberto, medico in prima linea a Pesaro

Paolo Gnudi, imprenditore di 50 anni di Anzola

Paolo Gnudi, imprenditore di 50 anni di Anzola

Anzola, 25 marzo 2020 – "Paolo era un uomo solare, un bravo imprenditore e fondamentalmente era un altruista". A parlare è Mauro Barbieri, uno zio di Paolo Gnudi di Anzola, l’imprenditore scomparso all’età di 50 anni e che era risultato positivo al Coronavirus.

L’annuncio della morte l’ha dato Umberto Gnudi, il cugino di Paolo, medico primario in prima linea a Pesaro nella battaglia contro l’epidemia. Il quale, sulla sua pagina Facebook, appresa la tragica notizia, aveva scritto: "No. Non andrà tutto bene. Stanno morendo delle persone, tante. E non solo vecchi o malati. Come mio cugino Paolo. Un’altra vittima del Coronavirus. Di 50 anni. Senza altre malattie. Stasera lo piango. Domani tornerò a fare il mio lavoro, meglio che posso, come ogni giorno. Non sono un eroe. Faccio quello che devo, come centinaia, migliaia di colleghi. Fate lo stesso anche voi. State a casa. E non andrà tutto bene. Ma finirà".

"Tutto è successo così in fretta, nel giro di due settimane – racconta lo zio Mauro –, ancora non ce ne capacitiamo. Paolo era un abile imprenditore e lavorava con aziende del calibro della Ducati. Poi con la chiusura delle attività si è ritirato a casa ad Anzola in compagnia della sua donna con la quale conviveva da una decina di anni. Nei giorni scorsi aveva iniziato ad accusare febbre e tosse e aveva chiamato un medico del paese. Il dottore gli ha fatto fare, anche alla sua compagna, il tampone. Poi è arrivato il risultato che ha dato la positività al virus, mentre la convivente è risultata negativa. Ma non c’è stato il tempo del ricovero visto che Paolo è morto prima a casa".

"Che io sappia – continua la zio – Paolo godeva di buona salute e rimane solo da chiarire se soffrisse di un disturbo al cuore ereditario, di cui anche lui stesso evidentemente non sapeva. Sta di fatto che questa terribile malattia ce lo ha portato via in pochi giorni. Era un uomo altruista, amava i cavalli ed era sempre presente".

"Agli occhi di chi ricopre il mio incarico – ha detto il sindaco Giampiero Veronesi, amico di infanzia di Paolo, facendo le condoglianze a Umberto Gnudi – in un momento come questo, le morti dovrebbero essere tutte uguali, ed in effetti lo sono. Non posso però non rattristarmi ancora di più per la perdita di Paolo, un amico di infanzia, in un modo così tanto amaro". E ha aggiunto: "Condoglianze Umberto. Grazie per ciò che stai facendo lì a Pesaro tenendo alto, tra l’altro, l’onore e l’immagine della comunità anzolese".  

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