Coronavirus, respiratore per due pazienti. Ecco il test / VIDEO

Così sta lavorando la Siare: il ventilatore multiplo è in grado di fornire respirazione assistita a due pazienti invece che a uno

Il prototipo del ventilatore doppio.  Foto Paolo Righi

Il prototipo del ventilatore doppio. Foto Paolo Righi

Bologna, 22 marzo 2020 - "In collaborazione con il Policlinico Sant'Orsola di Bologna, prof Ranieri e Intersurgical, il nostro staff R&D ha iniziato i test per ventilare due pazienti con un solo respiratore". Lo annuncia su Facebook Gianluca Preziosa, direttore generale di Siare, l'azienda bolognese che produce respiratori polmonari per le terapie intensive che ha siglato un maxi contratto di fornitura con la Protezione civile nazionale.

La collaborazione avviata riguarda il ventilatore multiplo, l'apparecchio che grazie a uno sdoppiamento dei circuiti, è in grado di fornire respirazione assistita a due pazienti invece che a uno. Sul social il dg ha pubblicato anche un video che mostra il funzionamento della macchina. Eccolo qui sotto. 

Respiratore per due pazienti, com'è nata l'idea

Il professor Marco Ranieri, coordinatore della task force regionale per la gestione delle insufficienze respiratorie acute creata per l’emergenza Covid-19 e responsabile di Anestesia e Terapia intensiva polivalente al Sant’Orsola di Bologna - assieme al coordinatore della task force lombarda, il professor Antonio Pesenti - ha ideato il ventilatore a due circuiti: un unico respiratore con due tubi per connettersi a due pazienti contemporaneamente.

"Tutto è iniziato lunedì – spiega Ranieri –: il professor Pesenti, che è anche un caro amico, mi ha telefonato per dirmi che avevano finito i respiratori. ’Ventiliamo i pazienti a mano’, ha detto. Bisognava fare qualcosa in fretta". Così i due medici si sono messi al lavoro «tutta la notte, io a Bologna, lui a Milano – prosegue Ranieri –. Abbiamo studiato la letteratura disponibile, analizzato casi, messo insieme i pezzi. All’alba, l’idea: perché non attaccare allo stesso ventilatore due malati?".

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Ranieri e Pesenti contattano Stefano Bellarmi, ad dell’azienda biomedicale Intersurgical di Mirandola (Modena). "Gli abbiamo chiesto di realizzare un circuito che potesse servire allo scopo".

Giovedì mattina, il prototipo è pronto. "L’abbiamo provato al Sant’Orsola e funziona. Ne abbiamo ordinati cento". "I primi saranno inviati nelle province in situazioni più critiche" anticipano Venturi e il governatore Bonaccini. Tra cui Bologna per ora non c’è: "Questa è una guerra, è vero, ma se seguiamo le regole possiamo vincerla. Se al Sant’Orsola servissero tutti questi macchinari e in Terapia intensiva ci fossero 200 persone, sarebbe un disastro", riflette il professor Ranieri.

"Il ministro Speranza è entusiasta" dice Venturi. 

f.o.

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