Coronavirus Bologna, multato anche Carlo Spongano. E' il sassofonista-simbolo dei portici

Un verbale da 400 euro per aver suonato durante il decreto anti-Covid e un altro da 250. In suo aiuto tanti cittadini e la Confraternita della Misericordia

Carlo Spongano ogni giorno suona il suo sassofono sotto il portico del Pavaglione

Carlo Spongano ogni giorno suona il suo sassofono sotto il portico del Pavaglione

Bologna, 17 luglio 2020 -  Se a un bolognese viene chiesto da quanto tempo il "sassofonista coi cani" (Kiki, Fragolina, Messner, Camilla) suoni sotto i nostri portici, un tempo in via Indipendenza, oggi sotto al Pavaglione, la questione temporale diviene rarefatta. Venti, trent’anni. Nessuno lo sa con certezza, perché Carlo Spongano, questo il suo nome, è come se sotto al simbolo della città che il nostro comune vorrebbe patrimonio Unesco, ci fosse nato, cresciuto, vissuto da sempre. Una vita passata in centro, ora segnata dalle multe, staccate a causa del decreto anti-covid. Spongano infatti, dopo il lockdown, il 7 maggio, è tornato con la cagnolina Chow chow, Minnie, di 8 anni, nella sua amata postazione vicino all’Archiginnasio. Per lui è un posto di lavoro, un ufficio, un ambiente amico, ma la sorpresa e lo spavento sono stati forti, quando la polizia municipale è arrivata.

Leggi anche Evade dalla quarantena, imprenditore denunciato - Ordinanza: chiusa piazza San Francesco «Ho ripreso a suonare perché avevo bisogno di soldi e non ho nulla che mi consenta di sopravvivere – racconta il sassofonista, che ha scritto anche a Monsignor Zuppi, ricevendo risposta dall’Arcidiocesi – speravo che il comune mi desse una mano, invece si è presentato solo un mese fa a dare i buoni pasto. Quindi sono rimasto senza soldi perché ho dovuto fare un intervento alla Minnie, e fortunatamente la signora Gabriella Mazzuca ha fato spesso la spesa per me, l’edicolante di piazza Trento Trieste mi dava una paghetta settimanale e io andavo, anche con una gamba che ho dovuto curarmi, negli spazi dove le persone, vicino a Villa Laura, lasciavano del cibo per prendere il mangiare sia per me che per il mio vicino di casa". I vigili sono arrivati subito già dal primo giorno, informandolo che non poteva suonare a causa del decreto anti-covid, non poteva chiedere la carità e multandolo di 400 euro. Pochi giorni dopo un’altra multa di 250 euro, per altri motivi. E da più di due mesi, le visite dei vigili continuano. "Un giorno è il Coronavirus, un giorno il disturbo alle 11,45, un giorno si può suonare... ma solo il sax, un giorno può suonare solo tenendo il sax sulle ginocchia", afferma Spongano, che nel frattempo ha avuto l’appoggio della Confraternita della Misericordia che fa sapere di essere disponibile a pagare le sue multe. "Dispiace che non ci sia solidarietà in questa città e che si continuino a fare le multe alle persone sbagliate e non a chi crea problemi legati alla nostra salute – afferma la direzione della Confraternita – Spongano è una persona che ha dei problemi, per la nostra città è un’istituzione, suona tranquillo coi suoi cani, non dà fastidio, ma pare che ai nostri politici interessi soprattutto la faccenda dei portici e la candidatura. Bisogna chiedere agli assessori Lepore o Aitini cosa sia giusto fare, visto che sono loro a indicare la linea della città". Ma il Comune e l’assessore Aitini, da noi contattati, non hanno risposto.

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