Coronavirus Bologna, scoperti altri tre positivi nelle scuole

Due casi nelle scuole elementari, uno alla Don Minzoni, l’altro alla Zamboni. Il terzo in una media di Castello d’Argile

Alunni in classe (Foto d'archivio)

Alunni in classe (Foto d'archivio)

Bologna, 22 settembre 2020 - Tre casi, tutti sintomatici: due in città e uno in provincia. In città, i due tamponi positivi riguardano uno l’elementare Don Minzoni dell’Istituto comprensivo 11 e uno l’elementare Zamboni che fa parte dello stesso Istituto comprensivo, il 16, della media Guido Reni dove, nei giorni scorsi, l’Ausl aveva trovato un bimbo positivo. In provincia, a Castello d’Argile, il tampone positivo è alla media Gessi. Insomma, l’elenco dei contagi si allunga. Tre casi e 49 persone coinvolte, tra studenti e insegnanti: 28 alla media Gessi, 21 alle Don Minzoni e 25 alle Zamboni. Buone notizie per i ‘contatti’ collegati ai positivi della media Guido Reni e dei licei, Fermi, Minghetti, Copernico, Righi e Laura Bassi. Sono tutti negativi, al tampone naso oro-faringeo, gli 87 ragazzi e insegnanti relativi ai due positivi del Copernico; i 50 della media Guido Reni e del liceo Fermi. Negativi anche i 90 di Righi, Laura Bassi e Minghetti, i primi tre istituti ad essere segnalati. «Attendiamo comunicazione ufficiale dell’Ausl sulla negatività» affermano in coro i presidi Fulvio Buonomo del Fermi, Fernanda Vaccari del Copernico e Fabio Gambetti del Righi che hanno avuto qualche anteprima dai loro studenti. I risultati, quindi, sono molto confortanti.

E adesso gli studenti ‘negativi’, potranno rientrare in classe solo indossando la mascherina già da domani ovvero non appena la loro scuola riaprirà dopo la tornata elettorale, essendo seggio. Questi esiti, in termini di tamponi negativi, «sono la prova provata che la scuola ha attivato tali e tante misure di sicurezza che riescono quanto meno a circoscrivere la situazione e a non infettare tutta la classe», osserva la preside del Copernico che ha sentito al telefono gli studenti positivi al Covid. «La scuola – prosegue Vaccari - ha messo in campo un lavoro immane», una macchina che funziona in cui ciascuno fa la sua parte: dai ragazzi che tengono la mascherina a scuola fino ai collaboratori scolastici che sanificano e arieggiano le aule. 

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