Bologna, 21 settembre 2024 – Qualche abituale coro contro la polizia. Una reprimenda contro i giornali rei di ‘criminalizzare’ il dissenso. E cinque minuti, scarsi, di blocco del traffico, sui viali all’altezza di porta San Donato.
La prima manifestazione dell’autunno della contestazione bolognese ha attraversato oggi pomeriggio il centro senza intoppi per l’ordine pubblico e senza tensioni.
Il corteo ’contro la repressione’, partito dal parco Don Bosco, luogo diventato simbolico dopo la marcia indietro del Comune sul contestato progetto di riqualificazione delle scuole Besta, ha visto scendere in strada circa 800 persone, di diverse associazioni e sigle dell’antagonismo cittdino, assieme anche a esponenti di Potere al Popolo e a una sparuta rappresentanza anarchica.
Tante anime diverse, che hanno sfilato da via Zacconi, alle spalle del parchetto, fino in piazza San Francesco, attraversando via Irnerio, via dei Mille e via Marconi. Senza lasciare una scritta lungo il percorso, senza accendere un fumogeno.
La manifestazione, stando a quanto annunciato in un primo momento, si sarebbe dovuta concludere in piazza Maggiore: alla fine, accogliendo le indicazioni della Questura, è stata ‘dirottata’ nell’altra piazza, così da evitare eventuali rischi per l’ordine pubblico, legati anche alla massiccia presenza di turisti e ad altre iniziative concomitanti.
E comunque l’indicazione degli organizzatori ai manifestanti era proprio di non creare ‘motivi di scontro’ e far prevalere le ragioni della loro protesta, nata in opposizione all’inasprimento delle normative relative ai reati di piazza.