Ci sono la data, dal 6 all’8 febbraio 2026, e il titolo, Cosa sarà. Ecco le prime novità della prossima edizione di Arte Fiera, dopo che una delle principali era già stata annunciata alla fine di quella 2024: il direttore artistico Davide Ferri che eredita il testimone da Simone Menegoi. E se al suo fianco ci sarà sempre Enea Righi come direttore operativo, idealmente inizia un nuovo ciclo.
Pur con diversi cambiamenti – un rinnovato team di curatori (Michele D’Aurizio, Ilaria Gianni, Lorenzo Gigotti, Marta Papini, Alberto Salvadori), un nuovo progetto per il padiglione del ’moderno’, una diversa articolazione delle sezioni curate, un’inedita veste grafica – la fisionomia di Arte Fiera 49 vuole riaffermare e rafforzare la sua identità, celebrando l’arte italiana in tutte le sue multiformi e sfaccettate componenti: un sistema policentrico, polifonico, eterogeneo, capace di svilupparsi con la stessa intensità nei grandi e piccoli centri, e a diverse latitudini.
Il titolo di questa edizione, Cosa sarà, sottende uno slancio e una proiezione verso il futuro; un grado di imponderabilità, di desiderio di rinnovare il ’formato fiera’; un rimando a quella componente di mistero che tiene il pubblico di collezionisti e appassionati visceralmente legati alle opere d’arte del presente. L’anteprima sarà il 5 febbraio.