Cosa sognano i metalmeccanici "Più soldi per pagare le bollette"

Sondaggio della Fiom fra i dipendenti della Lamborghini in vista delle trattative per il contratto integrativo. Compilati 900 questionari. Sorpresa: gli impiegati soffrono più degli operai i carichi di lavoro

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Un salario più alto, per contrastare l’inflazione galoppante. Meno ore in fabbrica e una miglior conciliazione dell’alternanza casa-lavoro. Infine, una posizione stabile, obiettivo numero uno per chi è precario. Queste sono le priorità dei circa 900 lavoratori della Lamborghini Auto di Sant’Agata Bolognese, su circa 1.900, che hanno risposto al questionario della Fiom-Cgil in vista del rinnovo del contratto integrativo 2023-2025.

"Abbiamo voluto riprendere la tradizione dell’indagine sociale tra i lavoratori prima di iniziare la trattativa che partirà entro la fine dell’anno – spiega Michele Bulgarelli, segretario generale dei metalmeccanici della Cgil di Bologna –. Vogliamo che la partecipazione vada oltre il ‘sì’ o ‘no’ all’ipotesi di contratto che scaturirà dagli incontri con l’azienda". La platea che ha compilato la ricerca è composta per la maggior parte da operai (79%) e uomini (81%), per oltre la metà sotto i 35 anni, il che indica quanto sia giovane la forza lavoro in Lamborghini. Al primo posto tra le preoccupazioni dei dipendenti c’è l’aumento dei prezzi (per il 75,5%) e l’inflazione, visto che per oltre 8 su 10 il costo della vita si è impennato nell’ultimo anno. Poi, il carico di lavoro, percepito come non proporzionato rispetto alla giornata dal 18,5% degli operai ma, a sorpresa, dal 54,2% degli impiegati, che pure hanno potuto usufruire dello smart working. Proprio il lavoro ‘da remoto’ è al centro di una serie di domande: il risultato è che il 76,8% degli intervistati ritiene che la nuova modalità abbia cambiato in meglio la propria quotidianità, ma quasi la metà del campione (49%) è convinto di aver lavorato più ore che se fosse stato in ufficio.

"Emerge la necessità di un intervento sindacale sul lavoro impiegatizio – sottolinea Bulgarelli –. In generale, sui tempi e i metodi della catena di montaggio c’è un lavoro storico di sindacato e Rsu. Per anni, invece, le modalità delle mansioni impiegatizie sono state decise dalle aziende, mentre oggi a pieno titolo queste figure fanno parte a pieno titolo della classe di lavoratori. E’ l’occasione di un cambio di marcia, anche perché in questa categoria il tasso di sindacalizzazione ha margini per crescere".

Tra le altre esigenze emerse, l’attivazione di un servizio psicologico in azienda (richiesto dal 77,1%) e uno specifico per il contrasto alla violenza di genere (lo vorrebbe il 70,6%). A proposito di parità di genere, più della metà dei dipendenti donna (il 54,4%) è convinta di non avere le stesse possibilità salariali dei colleghi maschi. Per quanto riguarda la sostenibilità, il 67,8% degli interpellati utilizzerebbe volentieri i mezzi pubblici per arrivare nello stabilimento, ma la maggioranza (55,7%) ritiene che non ci siano alternative adeguate all’auto privata.

"Venendo da Bologna – considera Bulgarelli –, coi mezzi pubblici ci si ferma alla stazione di Persiceto...". E il sindacato come viene percepito? L’attività delle Rsu viene giudicata ‘ottima’ o ‘buona’ dal 79,5% del totale, percentuale uguale tra iscritti e non iscritti al sindacato. "Una fiducia fra lavoratori e loro rappresentanti che si percepisce da tempo in Lamborghini e che ha portato a traguardi importanti", chiude Bulgarelli.

Andrea Bonzi

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