Bologna, cosa succede adesso ai locali controllati dallo ‘sceicco’ Omar

L’imprenditore è in carcere per riciclaggio di stampo mafioso, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Bologna. È accusato a vario titolo di diversi reati, davanti al Gip non risponde. Il suo avvocato Matteo Murgo: “Omar Mohamed ha comunque manifestato la sua disponibilità a fornire tutti i chiarimenti necessari all'amministratore giudiziario”

Bologna, 10 ottobre 2024 – Omar Mohamed, da ieri in carcere nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Bologna, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio davanti al Gip Domenico Truppa.

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Difeso dall'avvocato Matteo Murgo, Mohamed, 39 anni originario di Crotone, è accusato a vario titolo di diversi reati in un'indagine sul riciclaggio dei proventi della criminalità organizzata in città gestendo alcuni locali di ristorazione. Il suo avvocato ha però specificato: “Omar Mohamed ha comunque manifestato la sua disponibilità a fornire tutti i chiarimenti necessari all'amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Bologna per preservare i livelli occupazionali delle attività commerciali sottoposte a sequestro”.

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L'accusa principale riguardo i suoi reati è, in sostanza, quella di aver riciclato in attività commerciali i proventi della criminalità organizzata. A Mohamed, da tempo residente a Bologna, sono sotto sequestro preventivo (e affidati a un amministratore giudiziario, attualmente aperti) società attive nei settori della ristorazione e dell'intrattenimento e vari compendi aziendali, tra cui locali come la pizzeria d'asporto Pizzartist al Parco del Dopolavoro ferroviario, Sforno e Crudo in via San Mamolo.

A Mohamed vengono contestati diversi reati, tra cui tentata estorsione continuata e aggravata, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, usura pluriaggravata, tentativo di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, malversazione di erogazioni pubbliche, violenza privata, atti persecutori e appropriazione indebita.