"Così aiutiamo cinque bambini ucraini"

Una nonna ci ha chiesto di poter accogliere nelle nostre classi i suoi nipoti, costretti a fuggire dal loro Paese per la guerra

"Così aiutiamo cinque bambini ucraini"

"Così aiutiamo cinque bambini ucraini"

La guerra tra Russia e Ucraina è in corso da più di un anno e ogni giorno la popolazione continua a essere in pericolo: a farne le spese sono soprattutto i bambini, costretti ad abbandonare la loro casa, la loro scuola e i loro amici per fuggire dal conflitto armato.

L’istituto Maestre Pie, che ha sempre avuto un pensiero per chi è in difficoltà, ha voluto aiutare una signora ucraina che vive in Italia da anni e che ha chiesto di poter accogliere nelle nostre classi i suoi cinque nipoti, costretti a fuggire dall’Ucraina. La signora è entrata in contatto con la nostra scuola tramite i sacerdoti della parrocchia di San Michele, che la nonna frequenta tutt’ora assieme ai suoi nipoti. La comunità scolastica ha accolto con gioia questa richiesta e, grazie al supporto della preside, degli insegnanti, dei genitori e degli alunni, siamo stati tutti felici di poter dare il benvenuto a due gemelline di quattro anni e a una loro cuginetta alla scuola dell’infanzia, insieme a un alunno e due bambine alla scuola primaria.

Ovviamente, per i nuovi arrivati non è stato facile ambientarsi, ma i loro insegnanti e i compagni di classe si sono impegnati in modo tale da accoglierli e farli sentire subito parte della comunità, trasmettendo loro serenità e affetto. Le insegnanti dell’infanzia hanno cercato di coinvolgere le bambine con attività divertenti per la loro età, come per esempio giochi, film e canzoni: tutte svolte con tanto amore. Invece, alle elementari, i docenti hanno organizzato dei programmi per tutte le discipline, adeguati alle difficoltà dei nuovi arrivati, per far acquisire loro un metodo di studio.

Gli insegnanti si sono concentrati all’inizio sull’alfabetizzazione e alcuni genitori della nostra scuola, a conoscenza della lingua ucraina, si sono resi disponibili per aiutare gli alunni con il supporto di tablet e traduttori. I bambini esprimono la loro gratitudine nel modo migliore in cui possono, cioè dando il meglio di loro stessi nelle attività didattiche. Tutti noi speriamo che possano ritornare nel loro Paese in una condizione di pace, per riabbracciare genitori, amici e parenti.

2B: A. Amore, M. Anastasi, G. Arienzo, L. Bergonzoni, G. Bortolotti, M. Capelli, G. D’angora, B. Di Giovine, A. Greco, M. Masetti, A. Mattioli, N. Piccinelli, E. Rimondi, A. Stefanini, R. Tripalo, E. Tura, S. Vitali.

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