
Da oggi al Nouveau. Sul podio Martijn Dendievel "Un’Orchestra che sa fare cose straordinarie" .
Dopo ’Le nozze di Figaro’ di due anni fa e il ’Don Giovanni’ successivo, si chiude oggi con l’opera ’Così fan tutte’ il ciclo mozartiano affidato dal Teatro Comunale al direttore d’orchestra Martijn Dendievel con il regista e scenografo Alessandro Talevi che ha ambientato il dramma giocoso negli anni Sessanta del Novecento, proprio per sottolineare un momento di grandi cambiamenti (al Comunale Nouveau alle 18, e repliche fino al 1º giugno).
Cast vocale assolutamente promettente, che in prima compagnia allinea Mariangela Sicilia, Francesca Di Sauro, Giulia Mazzola, Marco Ciaponi, Vito Priante, Nahuel Di Pierro. Dendievel, oggi ventinovenne, praticamente iniziò la sua carriera a Bologna nel 2021, e da allora è stato il direttore ospite più assiduo nei cartelloni del Comunale. L’eccellente esecuzione della Terza Sinfonia di Brahms al Manzoni, due settimane fa, ha confermato una sua particolare sintonia con la nostra orchestra.
"Con loro – dice il Maestro – mi trovo benissimo. Nei precedenti concerti sinfonici erano sempre in programma brani poco consueti, che dovevano essere affrontati da zero; questa volta abbiamo invece approfondito insieme il ‘grande repertorio’. Non posso confrontarla alle altre orchestre italiane, avendo finora lavorato solo con la Sinfonica di Milano, ma è certo che sa fare cose spettacolari e si posiziona molto in alto, a fianco delle varie orchestre europee che ho diretto. Ne apprezzo in particolare – prosegue la riflessione Dendievel – la cura per il suono, che per l’orchestra è sacra: un suono brillante ma dolce, un gusto per la morbidezza e il legato che si tramandano probabilmente dall’esperienza passata con direttori quali Jurowski e Thielemann. Sono certo che, con una visione fresca, moderna e ambiziosa, l’orchestra e il Teatro possono aspirare a grandi soddisfazioni, confermando la loro storica vocazione internazionale".
Avere lo stesso regista per l’intera trilogia mozartiana è un valore aggiunto?
"Il pubblico percepisce certamente un’unità stilistica, ma il lavoro musicale è sempre nuovo, in quanto i cantanti sono cambiati fra le tre opere. E bisogna pure fare i conti con un doppio cast vocale per ognuna. La personalità del singolo cantante e le sue peculiarità canore influiscono talmente sui dettagli dell’esecuzione che è impossibile pensare a scelte uniche buone per tutti. Solo facendo tutte e tre le opere con gli stessi cantanti sarebbe possibile trovare una linea interpretativa costante. In questa occasione – prosegue – ho chiesto più volte all’orchestra di suonare piano, per permettere a loro volta ai cantanti di usare spesso la mezza voce (al Nouveau la sonorità dell’orchestra in buca è infatti molto favorita rispetto alle voci in palcoscenico). E il fortepiano è lasciato qui libero di giocare musicalmente nei recitativi, per rendere la recitazione più vivace. Il cast di questa produzione è infatti di alto livello, capace di grandi cose; e con un regista quale Talevi – che è anche pienamente musicista – è facile incontrarsi su consigli interpretativi reciproci".
’Così fan tutte’ ha un finale lieto o tragico?
"La musica è certamente lieta, e per l’epoca di Mozart non poteva essere diverso. Se i personaggi dell’opera saranno poi veramente felici nel loro futuro è invece un dubbio rimasto aperto, cui ogni spettatore darà la sua risposta".