La vittima ha trent’anni
Bologna, 15 giugno 2022 - È stato condannato a due anni e quattro mesi il ventisettenne italiano T. B., incensurato, che il 31 agosto dell’anno scorso ha aggredito la ex fidanzata, italiana di 30 anni, a casa di lei in zona Murri. Le accuse sono di tentata violenza sessuale con violazione di domicilio, lesioni e danneggiamento.
L’uomo era appena tornato da un viaggio quando, all’alba, era andato a casa della ex e l’aveva trovata in compagnia di due amici. In preda alla gelosia, l’uomo è stato dapprima respinto dalla ragazza, ma poi è tornato e l’ha convinta a farlo entrare in casa: qui, l’ha percossa causandole una frattura alla costola (20 giorni di prognosi per lei), poi, dopo averle rotto cellulare, computer e una lampada, avrebbe tentato di stuprarla, strappandole la biancheria intima. A quel punto la donna è riuscita a divincolarsi dandogli un calcio ed è fuggita in strada, chiedendo aiuto. I vicini, allarmati dalle grida, hanno chiamato la polizia e gli agenti del commissariato Bolognina-Pontevecchio hanno arrestato l’uomo e l’hanno portato alla Dozza; poco tempo dopo è stato messo ai domiciliari.
La trentenne è difesa dall’avvocato Marco Sciascio; oltre al pagamento delle spese legali, l’ex fidanzato è stato condannato anche a risarcirla di 15mila euro. Il processo era con rito abbreviato condizionato alla testimonianza della parte offesa; il pm (in aula Michele Martorelli, titolare del fascicolo Gabriella Tavano) aveva chiesto tre anni e mezzo.
Il giovane è difeso dall’avvocato Matteo Sanzani, che annuncia l’appello. Il giovane, che ha subito confessato le percosse, da mesi segue "un programma di gestione della rabbia organizzato dal Comune, ’Liberiamoci dalla violenza’ alla Casa della Salute", sottolinea il suo avvocato.
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