
È una nota dolentissima quella che affligge gli Ata, il personale tecnico-ammnistrativo e i collaboratori scolastici.
La denuncia, in tal senso, di Flc Cgil; Cisl Scuola e Uil Scuola è netta: "Aumentano i carichi di lavoro, ma diminuisce l’organico".
Solo di dade ne mancano 350, il cosiddetto organico Covid, ma quelli che ci sono devono comunque sanificare e anche vigilare. "Ci saranno difficoltà enormi", denunciano Susi Bagni dell’Flc Cgil e Claudio Guido Longo della Cisl Scuola.
"Le segreterie – spiegano i tre sindacati – sono subissate da compiti che, prima, spettavano dell’amministrazione centrale. E gli organici sono sempre di più ridotti".
A inasprire il clima è il pasticcio accaduto alle ultime convocazioni Ata, "con il protrarsi delle nomine fino a tarda notte o meglio fino a notte fonda, in quanto l’ultima nomina (e ciò ha dell’assurdo) è stata effettuata oltre le 3 di notte. Incredibile – sentenzia Serafino Veltri della Uil Scuola –. Colpa di una programmazione fatta male, convocando tutti gli aspiranti, migliaia, in una sola giornata, scordandosi le stesse problematiche successe negli anni pre-Covid".
Infine, l’ultima assurda novità: il Dpcm del 26 luglio, stabilisce che i presidi debbano chiedere ad Ausl e Arpa di effettuare le attività monitoraggio della qualità dell’aria e di individuare le soluzioni più efficaci da adottare".
I presidi hanno scritto sia ad Ausl e Arpa. La risposta arriva dal presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, che spiega come non sia possibile procedere al monitoraggio, fermo restando alcune criticità. anche perché questa attività presuppone nuove funzioni che Ausl e Arpa non hanno, ha spiegato Fedriga.
f.g.s.