Covid Bologna, i contagi salgono. Sfiorata quota mille

Il pediatra Lanari (Sant’Orsola): "Da metà mese triplicati gli accessi dei bambini positivi in Pronto soccorso. Ma non li ricoveriamo"

Il professor Marcello Lanari, direttore della Pediatria d’urgenza

Il professor Marcello Lanari, direttore della Pediatria d’urgenza

Bologna, 23 giugno 2022 - Sfiorata quota mille: i contagi Covid risalgono e richiamano alla memoria numeri già visti. Lo scorso 29 dicembre i positivi erano arrivati a 1.032 e avevano superato i 1.015 del 12 marzo, quando eravamo nel pieno dell’ondata precedente, la terza.

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"Al momento abbiamo 5.507 persone in isolamento domiciliare – fa i conti Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl –, ma in passato abbiamo avuto valori molto più alti e sarei preoccupato se i soggetti in isolamento fossero oltre 10mila. Lo scorso 31 gennaio avevamo a casa più di 34mila persone. Quello è stato il periodo in cui avevamo oltre 3.200 casi in media al giorno con picchi di quasi 5mila". L’aumento dei positivi non incide particolarmente sugli ospedali: ai 136 ricoverati di lunedì nelle degenze se ne sono aggiunti pochi altri, mentre nelle terapie intensive sono assistiti tredici malati, uno in più del giorno precedente.

Il virus, in ogni caso, continua a circolare velocemente nel nostro territorio, con l’Rt che cresce e ha superato nuovamente il valore uno. E le conseguenze si osservano anche tra i più piccoli. "Da metà mese in poi, in Pronto soccorso sono triplicati gli accessi dei bambini positivi per Sars-Cov2– osserva Marcello Lanari, direttore della Pediatria d’urgenza e del Pronto soccorso pediatrico del Sant’Orsola –. Nelle prime due settimane di giugno abbiamo registrato una media di un bimbo al giorno, arrivato da noi per febbre, rinite, vomito e mal di testa. Invece, dal 16 al 20 abbiamo visitato 21 bambini positivi al Covid, con gli stessi sintomi, prevalentemente delle vie aeree superiori, ma nessuno ha avuto necessità di ricovero. Infatti noi dopo aver sottoposto al tampone questi pazienti e scoperto che sono positivi, al termine degli accertamenti, se possibile li rimandiamo a casa, anche perché già dai tempi del lockdown abbiamo avviato un monitoraggio telefonico per controllare come procede l’evoluzione della malattia. E osserviamo che nelle giornate seguenti stanno già meglio".

Il professore ammette, però, "che ogni tanto in reparto abbiamo bambini ricoverati con infezione da Sars-Cov2, ma non con sintomatologia riferibile al virus, bensì alle loro patologie di base quali cardiopatie, difetti della funzionalità renale, problemi neurologici. Il nostro è un centro di riferimento regionale e ci facciamo carico di casi pediatrici anche molto complessi. Negli ultimi due mesi abbiamo avviato anche una decina di trattamenti con farmaci antivirali, per evitare l’insorgenza di complicanze del Covid in bambini già fragili, anche se molti dei bambini ricoverati sono vaccinati". Con il Covid, "noi pediatri abbiamo visto crescere anche i disturbi del comportamento alimentare e i disagi psicologici e psichiatrici, al punto che, dietro indicazione della direzione generale, stiamo rimodulando la nostra offerta con percorsi assistenziali differenziati". Anche al Maggiore il trend dei bimbi positivi è in lieve aumento, 22 nell’ultima settimana, sottolinea Chiara Ghizzi, direttore della Pediatria e del Pronto soccorso pediatrico. I positivi sono il 90% dei sintomatici, a cui viene fatto il tampone: presentano in particolare sintomi gastrointestinali e in minima parte respiratori.

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