Covid Bologna: è record di contagiati. "Con le scuole aperte arriveranno a 4mila"

Il nuovo anno inizia con 3.000 positivi. Roti (Ausl): "Ma ora si contano anche i tamponi rapidi". Al Maggiore nuovo reparto con 16 letti

Nei dati ora si conteggiano anche i tamponi rapidi

Nei dati ora si conteggiano anche i tamponi rapidi

Bologna, 2 gennaio 2022 - Battuto ogni record dall’inizio della pandemia: i contagi sono arrivati a 3.021, un numero inimmaginabile fino a pochi giorni fa. La buona notizia, per gli incorreggibili ottimisti, arriva dai sintomatici: 1.284. Le indagini epidemiologiche sono ancora in corso per 1.731 persone. Altre due vittime, un uomo di 64 anni e un altro di 89. Nelle terapie intensive 29 pazienti, tre in più della precedente rilevazione. "Sì, avere oltre tremila nuovi positivi è davvero un dato enorme – ammette Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl –. Dobbiamo tenere presente, tuttavia, che questo numero si riferisce a sabato e ha l’aggiunta dei tamponi rapidi che ora valgono per la diagnosi di malattia, mentre prima non entravano nel conteggio".

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LA CRESCITA PROGRESSIVA

La diffusione del virus è sotto gli occhi di tutti, perché non c’è più quasi nessuno, in queste ore, che non conosca una persona attualmente positiva. "La crescita progressiva dell’epidemia è indiscutibile, il virus galoppa – riprende Roti – e la corsa ai tamponi avviene non solo per prevenire contagi in occasione di incontri familiari e tra amici durante le Feste, ma anche per accertare le proprie condizioni di salute, anche in presenza di sintomi leggeri. Del resto nel nostro territorio vive circa il 20% della popolazione regionale e in tutta l’Emilia-Romagna i positivi hanno superato quota 12.200, quindi siamo in linea, più o meno, con l’andamento generale, anche se bisognerebbe capire quanti test antigenici vengono fatti nelle altre province". Che cosa ci aspetta nei prossimi giorni? "Continuiamo a prevedere il picco a metà gennaio – risponde il dirigente – anche se qualche rischio in più ci sarà con la riapertura delle scuole, perché prima di Natale erano il luogo in cui il virus si manifestava maggiormente".

Cosa fare dopo un contatto con un positivo

ATTESI ANCHE 4MILA CASI

A chi è spaventato dall’esplosione dei contagi si può ricordare che "spesso l’epidemia è imprevedibile e se siamo vaccinati la malattia è leggera – rassicura Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl – e i positivi aumenteranno ancora, il valore potrà avvicinarsi anche a 4mila infettati al giorno, dal momento che ora il tasso di incidenza è arrivato a 700 casi ogni 100mila abitanti, un valore mai raggiunto prima, con quasi 8mila persone che hanno la malattia in corso".

OMICRON IMPAZZA Abbiamo lasciato la nuova variante qualche giorno presente nel 20% dei campioni analizzati, "ma adesso – prosegue Pandolfi – sarà almeno 30%. E anche l’Rt è salito a 1,33".

GLI OSPEDALI Sebbene le conseguenze della pressione del virus sugli ospedali siamo ampiamente ridotte rispetto alla terza ondata, le persone nei reparti aumentano giorno dopo giorno. "Mercoledì i ricoveri in tutta la rete ospedaliera erano 354 e adesso sono 382 – fa i conti Roti –. Ieri al Maggiore 11 accessi dal pronto soccorso. Nei giorni di festa registriamo sempre un incremento, comunque abbiamo deciso di aprire un nuovo reparto Covid di 16 letti di degenza ordinaria e nel giro di 24 ore ne sono rimasti liberi solo nove. Sempre ieri al Sant’Orsola sono state ricoverate altre 24 persone". Al Policlinico 89 malati nelle degenze, sei in terapia semi intensiva e 18 in terapia intensiva, dove i posti sono tutti occupati, come segnala l’ospedale, e per questo ne sono stati preparati altri cinque per eventuali necessità.

IL TERZO COVID HOTEL L’Ausl ha bisogno di posti anche per i positivi che non hanno la possibilità di rimanere isolati. "Nei due Covid Hotel aperti, dove la disponibilità di 58 posti è già quasi esaurita, pensiamo di unirne un terzo, sono strutture importanti per noi perché dotate anche di sorveglianza sanitaria", precisa Roti.

ATTIVITÀ RIDOTTE La priorità per arginare il contagio resta la profilassi, così "per arrivare a 11mila dosi al giorno stiamo rivedendo le attività territoriali – spiega il ds – per avere una quarantina di persone in più, tra medici e infermieri, nei centri vaccinali. Dal 10 gennaio, quando dovrebbe partire la terza anche a distanza di 4 mesi dall’ultima iniezione, slitteranno di 2 mesi 3.500 vaccinazioni per adulti, come quelle per contro l’Herpes zoster e l’Hpv, gli interessati saranno avvisati con sms, ed è prevista anche la riduzione al 50% delle visite di idoneità sportiva, circa 1.300 in meno, tranne quelle per i minori e i diversamente abili, e poi saranno ridotte anche altre attività della Sanità pubblica. Tutto questo per arrivare a immunizzare 300mila persone entro gennaio". Roti è soddisfatto delle prenotazioni per le terze dosi: "Le ultime, in un giorno festivo, sono oltre 1.600, mentre solo 156 per la fascia d’età 5-11 anni".

APPELLO AI VOLONTARI Ieri pomeriggio immunizzazioni nell’hub della Fiera. "Afflusso scorrevole – riferisce Pandolfi – mentre nei giorni scorsi abbiamo avuto qualche rallentamento al centro Cicogna, dovuto soprattutto alla fase di registrazione. Avremmo bisogno di più volontari, li stiamo cercando, sono molto importanti perché riescono a orientare le persone e a dare informazioni per la compilazione dei moduli. Speriamo che si facciano avanti altre persone per la Cicogna, la Fiera e Casalecchio. Quante? Tra 4 e 6 in ogni centro".

 

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