Il Covid due anni dopo, così riparte Bologna

Domani finisce l’emergenza sanitaria: rientrano i prof No vax a scuola, rebus sulle occupazioni. Uisp: "Subito chiarimenti per lo sport"

Giuseppe Panzardi, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale

Giuseppe Panzardi, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale

Bologna, 31 marzo 2022 - ​"Ce la faremo" era il tam tam che due anni fa rimbalzava di terrazzo in terrazzo come un tormentone estivo anticipato. Come per darsi conforto, l’un con l’altro, di fronte a una pandemia che non capivamo fino in fondo. Che ci faceva paura, nella sua indefinitezza temporale e con tutte quelle promesse che da lì in avanti ci saremmo trovati di fronte a tempi duri. Beh, spoiler: ce l’abbiamo fatta. Magari non è il traguardo che immaginavamo, magari non ci siamo arrivati come speravamo, ma oggi è l’ultimo giorno di emergenza sanitaria e da domani, allegoricamente, torneremo a riveder le stelle.

NUOVE REGOLE

Che sia un traguardo definitivo o meno è azzardato dirlo, ma è certo che con il decreto ministeriale del 24 marzo le maglie della sorveglianza sanitaria inizieranno ad allentarsi sensibilmente. Da domani inizierà la reintegrazione del personale scolastico non vaccinato, seppure ancora limitatamente a compiti che non comprendano il contatto con gli studenti, visto che almeno fino al 30 aprile l’obbligo vaccinale in questo contesto perdurerà. Stop alle certificazioni invece per accomodarsi all’esterno di bar e ristoranti. Green pass base all’interno. Nessun certificato previsto per il pernottamento in hotel. Stadi e palasport al 100% della capienza e basta obbligo di Green pass sui mezzi pubblici, solo il base per i viaggi nazionali. Basta certificati anche per accedere ai luoghi di cultura, mentre almeno fino al 30 aprile resterà obbligatorio il Super Green pass per i cinema, teatri, discoteche, palestre e piscine al chiuso.

CAPITOLO ISTRUZIONE

"I docenti che da venerdì (domani, ndr) verranno reintegrati dopo il periodo di sospensione saranno impiegati in attività di carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, aggiornamento e formazione – spiega il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale Giuseppe Panzardi –. Mentre per gli studenti resterà tutto uguale". Sfumatura diversa per l’università, dove i dipendenti non vaccinati potranno tornare a fare lezione o a lavorare in ufficio. Basterà avere il Green pass base (da tampone). E dall’1 maggio la certificazione verde non verrà più chiesta. A spiegarlo è stato lo stesso rettore dell’Unibo Giovanni Molari, specificando anche come rimane l’obbligo di mascherina al chiuso. Una situazione che interesserà i 35 dipendenti dell’Alma Mater sospesi, tra docenti e personale tecnico-amministrativo, su un totale di seimila dipendenti.

CAPITOLO SPORT

Più nebuloso invece lo sblocco dell’attività sportiva, con "ancora pochi chiarimenti sulle capienze delle palestre e delle piscine – così Piero Campestri, quality manager della Uisp, Sogese e AcquaSeven –. Per questo ci aspettiamo le dovute specifiche, se non altro per questo mese di transizione, prima che all’1 maggio non serva più esibire il Green pass anche in questo contesto. Anche perché poter tornare a contare il prima possibile su un più ampio bacino di utenti rappresenta una boccata d’aria fondamentale per lo sport e gli impianti sportivi, su cui dopo due anni di emergenza sanitaria ora si sta abbattendo la mannaia dell’aumento vertiginoso dei costi dell’energia e delle utenze. Non si tratta di un vezzo, ma di una necessità reale per lo sport di base".

CAPITOLO HOTEL

Infine, ad avere atteso con maggiore trepidazione, proporzionale allo scotto pagato durante questi due anni di pandemia, ci sono gli hotel, con il presidente di Federalberghi Celso De Scrilli che spiega come "la possibilità di accedere agli alberghi senza certificazione facilita la burocrazia con gli stranieri provenienti da paesi in cui il Green pass non è previsto. Al di là di questo, è importante il segnale che arriva con lo stop dell’emergenza. Ora – continua De Scrilli – è che non arrivino brutte sorprese dall’Est Europa. In città infatti ci sono hotel che hanno dovuto vendere o sono tuttora in vendita come conseguenza della pandemia. Un’altra emergenza non potremmo sostenerla. Perciò ora è tanto importante sfruttare la scia di presenze che porteranno eventi fieristici e sportivi per affrettarci, già a partire da Pasqua, per recuperare il tempo perso".

 

 

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