Covid Bologna: infermiere positivo al Sant'Orsola. 500 tamponi rapidi

Screening a tappeto a tutto il personale del Padiglione 5: cinque contagi. Interrotti per la giornata di oggi i 26 ricoveri programmati

Una paziente si sottopone al tampone rapido (foto d’archivio)

Una paziente si sottopone al tampone rapido (foto d’archivio)

Bologna, 23 novembre 2020 - Trecento tamponi rapidi in un giorno, cinquecento in tre giorni, per tracciare tutto il personale sanitario al lavoro al Padiglione 5 del Sant’Orsola. La maxi attività di screening, per la prima volta così su vasta scala in tempi così stretti, è partita dalla presenza, tra gli infermieri al lavoro in quella sezione di Policlinico, di un positivo al coronavirus.

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Un contagio non emerso a seguito di controlli periodici tra gli operatori, ma a seguito di contact tracing, per cui l’azienda sanitaria ha deciso di muoversi subito con questa campagna di controlli a tappeto, spalmata su tre giorni, resa possibile dalla disponibilità massiccia dei nuovi tamponi antigenici che permettono di avere un primo risultato diagnostico già in un quarto d’ora.

Sui trecento test processati ieri, tre soltanto sono risultati positivi e altri due ‘lievemente’ infettivi. I cinque operatori dovranno quindi sottoporsi adesso a tampone tradizionale, ossia molecolare, e restare in isolamento per il tempo necessario. Intanto, per consentire di terminare lo screening su tutti i lavoratori del Padiglione 5, oggi i ricoveri programmati (26 in tutto) verranno sospesi. Un disagio limitato per gli utenti, ma necessario per garantire la sicurezza di tutti coloro che frequentano e usufruiscono dei servizi dell’ospedale e che, tra l’altro, aiuterà il pronto soccorso a ricoverare i pazienti non Covid, che sono comunque molti. Da domani, salvo sorprese eccezionali, il Padiglione 5 dovrebbe tornare completamente operativo.

È la prima volta che, per un singolo caso positivo, vengono effettuati al Sant’Orsola 500 tamponi in tempi tanto stretti. Un banco di prova, questo del Padiglione 5, che potrebbe aprire la strada per l’utilizzo a tappeto di questo nuovo strumento di tracciamento. I tempi di risposta, sia per i sierologici che per i test antigenici, sono di circa 15 minuti e possono essere effettuati anche dagli infermieri direttamente in reparto. Il ‘bastoncino’ nel caso del tampone rapido, viene infilato solo nel naso del paziente, non nella gola.

Una volta effettuato il test, il campione viene inviato subito dai reparti al laboratorio di analisi, che dà la risposta. L’idea, in un prossimo futuro, è che il Pronto soccorso e la Pediatria del Policlinico possano processare direttamente in loco i loro test, evitando il passaggio in laboratorio, velocizzando ulteriormente i tempi d’attesa per le risposte.

Una rivoluzione che offre la possibilità concreta di isolare subito i positivi, contenendo i contagi, e di lasciare ‘liberi’ subito i negativi, che non dovranno più attendere gli esiti del tampone molecolare in quarantena, potendo tornare al lavoro nel giro di mezz’ora.

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