Covid Bologna oggi, Bordon: "Rt a 0,9, la situazione peggiora"

Il direttore generale dell'Ausl a 360 gradi all'istituto Belluzzi Fioravanti, dove ha presentato gli 'educatori alla salute'. Sui focolai a scuola: "Ci sono, ma il tracciamento regge"

Paolo Bordon, direttore generale Aus Bologna

Paolo Bordon, direttore generale Aus Bologna

Bologna, 7 maggio 2021 - Il direttore generale dell'Ausl di Bologna Paolo Bordon fa il punto sull'andamento dei contagi nelle scuole, ma anche sulle imminenti vaccinazioni agli over 50 in Emilia Romagna. Lo fa a margine di un'iniziativa organizzata all'Istituto superiore Belluzzi Fioravanti, per presentare gli 'educatori alla salute' tra i banchi.

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Rt 0,9: la situazione peggiora

A due settimane dalle riaperture, tornano a peggiorare i dati della diffusione del coronavirus a Bologna con 850 focolai attivi e 5.000 casi di malattia in corso. "L'Rt è già a 0,9, qualche segnale di peggioramento c'è. Non dobbiamo andare oltre l'1 perché sennò scattano i provvedimenti" di chiusura, avverte il direttore generale dell'Ausl di Bologna, Paolo Bordon. "Ancora oggi abbiamo 90 persone in terapia intensiva. Tra fine marzo e i primi di aprile abbiamo avuto numeri incredibili con 1.400 ricoverati e 220 in intensiva. Oggi sono 90 tra intensiva e semintensiva e un 330-340 nei reparti di degenza ordinaria o di bassa intensità. Sono numeri ancora abbastanza alti", evidenzia Bordon a margine della presentazione del presidio sanitario avviato all'IIs Belluzzi-Fioravanti.

"Peraltro, si tratta di persone che non tutte si sono ammalate tantissimo tempo fa: alcuni di questi sono stati ricoverati nell'ultimna settimana, per cui non dobbiamo abbassare la guardia, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti", insite Bordon. "Si possono fare quasi tutte le attività seguendo le indicazioni, si può andare in un bar e bere, parlare con gli amici usando la mascherina. Così si dà un aiuto ai cittadini e agli operatori del commercio preoccupati da eventuali peggioramenti e nuove chiusure", ricorda il numero uno della sanità bolognese. "In questo momento abbiamo circa 850 focolai attivi, la maggior parte dei quali nei nuclei familiari e legati al mondo della scuola: prendono il virus prevalentemente i bambini nella fascia dai sei ai 10 anni e i giovanissimi, che poi lo portano a casa.

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Sono 197 i nuovi positivi a Bologna nelle ultime 24 ore di cui 143 sintomatici e nove a Imola: quasi un quarto degli 871 registrati in regione. E una donna di 59 anni è morta per Covid a Bologna insieme a un uomo di 90 (16 le vittime in regione). Sono 55 (-5 ripsetto a ieri) le persone ricoverate per Covid in Terapia intensiva in città e 8 quelli ricoverati a Imola (numero invariato).  Dei 197 nuovi casi di positività in provincia di Bologna, 143 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 35 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 3 mediante il test pre-ricovero 1 attraverso i test per categoria, 1 attraverso gli screening sierologici mentre è in corso l’indagine epidemiologica per 14. Tra i 197 nuovi contagi, 118 sono inseriti in focolai e 79 sono sporadici. Due casi sono importati dall’estero, uno da altre Regioni.

Stiamo lavorando sul tracciamento per essere puntuali e veloci nell'isolare questi focolai. Le persone con la malattia in corso sono circa 5.000 di cui 450 in ospedale e 4.500 a domicilio. Ne abbiamo avuti quasi 17.000 in contemporanea nei mesi scorsi", fa il punto Bordon, mentre nel cortile del Belluzzi il presidio mobile del dipartimento di sanità pubblica sottopone a tampone molecolare studenti e personale scolastico su base volontaria. ue settimane dopo le riaperture, "è andata un po' come ce l'aspettavamo. Abbiamo sempre detto che questa partita non può essere demandata solo a una categoria, quella degli operatori sanitari, ma la scommessa quella delle riaperture si vince tutti assieme. Invece, abbiamo visto un po' di tutto: c'è chi ha collaborato molto bene e chi ha abbassato decisamente la guardia", conclude.

"Focolai nelle scuole ma il sistema regge"

Ci sono dei focolai in atto nelle scuole, però l'attività di tracciamento che fa il Dipartimento di Sanità pubblica è efficace e puntuale. Dobbiamo affiancare, a personale della scuola, nostri operatori per cercare di arrivare in queste condizioni di controllo fino alla fine dell'anno scolastico". L'obiettivo, ha aggiunto, "è eseguire tracciamenti con tamponi" nelle strutture scolastiche "per cercare di isolare, all'interno di comunità importanti, eventuali positivi". Questo è stato fatto proprio nell'istituto bolognese, che conta oltre duemila persone, dove questa mattina, su base volontaria, il Dipartimento di Sanità pubblica ha eseguito tamponi a studenti e personale scolastico. L'iniziativa, ha spiegato l'Ausl, rientra tra gli interventi di screening preventivo nelle aree con elevata circolazione del virus eseguiti in queste settimane. "L'area in cui è presente il plesso scolastico - spiega una nota - ha mantenuto un tasso di incidenza settimanale superiore alla media aziendale durante il mese di aprile".

Vaccini agli over 50 in Emilia Romagna

Poi, riguardo all'imminente apertura vaccinale agli over 50 in Emilia Romagna, Bordon ha precisato che: "Ne stiamo parlando con la Regione, andremo anche noi verso l'apertura delle agende per gli over 50. Avevamo in programma, già dalla prossima settimana, di aprire le agende per i 50enni fragili che, dagli elenchi forniti dalla Regione, sono circa 15mila. La comunità che va dai 50 ai 59 anni, per quanto ci riguarda, conta circa 124mila persone: un numero consistente". Ed è probabile che, per la somministrazione dei vaccini "verremo affiancati dai medici di medicina generale". Rispondendo a una domanda sulla progressione del piano vaccinale, come annunciato dal commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo, ha aggiunto: "Il problema resta avere la disponibilità dei vaccini: servono a noi, ai medici di medicina generale e a tutti coloro che si affiancheranno nella campagna vaccinale, probabilmente anche centri privati di aziende che potranno diventare hub. Non ci manca la capacità organizzativa, ma mancano ancora quelle dosi per poter fare programmazioni più aggressive per quanto riguarda la velocità. In questo momento più del 57% delle persone che hanno più di 65 anni ha ricevuto almeno una prima dose, c'è già una bella copertura di comunità".

Gli educatori alla salute tra i banchi

A Bologna, tra i banchi di scuola, da oggi ci sono gli educatori alla salute che possono rispondere alle domande degli studenti, anche relative al coronavirus e alla pandemia, intercettare i loro bisogni, orientarli verso i servizi sanitari, promuovere sani stili di vita e fornire informazioni per contrastare dipendenze e forme di maltrattamento e violenza. Parte all'Istituto di Istruzione superiore Belluzzi Fioravanti il progetto, ideato dall'Ausl, che coinvolge diversi professionisti come infermieri, psicologi, assistenti sanitari, educatori. Il loro compito sarà quello di dialogare con gli studenti per realizzare, come primo step, un profilo della comunità. Verranno poi formati gruppi di ragazzi responsabili di promuovere, tra i compagni, buone pratiche per la salute. All'iniziativa, ideata in via sperimentale dal Dipartimento di Sanità, parteciperanno anche gli Istituti comprensivi 11 e 12 di Bologna e di Ozzano dell'Emilia. "E' un bellissimo progetto di integrazione tra varie competenze professionali ideato in collaborazione con il mondo della scuola - ha spiegato, all'Istituto Belluzzi Fioravanti, il direttore generale dell'Ausl Paolo Bordon - in questa comunità ci sono oltre 1.600 ragazzi. E' importante lavorare sugli stili di vita e intercettare i loro bisogni soprattutto in questa fase delicata, segnata dall'emergenza sanitaria, che può presentare problematiche anche psicologiche".

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