Covid Bologna, Roti: "Il virus non se ne va, le 'bolle' restano"

Ausl, il direttore sanitario: "Abbiamo 39 asintomatici isolati. I numeri caleranno, ma senza azzerarsi. Vaccini e distanziamento ancora utili"

Lorenzo Roti, direttore sanitario Ausl Bologna

Lorenzo Roti, direttore sanitario Ausl Bologna

Bologna, 10 maggio 2022 - L’azzeramento dei casi Covid presenti in ospedale è improbabile anche con l’arrivo dell’estate, quindi il sistema a ’bolle’ dei reparti (un certo numero di letti per i pazienti positivi al coronavirus) verrà mantenuto. Questo almeno secondo le previsioni di Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Bologna.

Quanti ricoverati ci sono, attualmente, nelle ’bolle’ presenti nei vari reparti ospedalieri?

"Sono 39: 14 al Maggiore, due a Bentivoglio, sei a Bazzano, uno a Budrio, quattro a Loiano, cinque a Porretta e sette a San Giovanni in Persiceto".

Quali sono le unità operative maggiormente interessate?

"Medica e chirurgia, divise praticamente a metà. Si tratta di pazienti arrivati per effettuare un intervento, in urgenza o anche programmato, che noi abbiamo sottoposto a tampone e, preciso, tampone molecolare, che sono risultati positivi".

Ci sono stati problemi nei reparti per la presenza di pazienti con Covid?

"Non abbiamo avuto particolare controindicazioni né a livello di personale sanitario né per gli altri ricoverati. E’ chiaro che abbiamo attentamente monitorato la situazione e, importantissimo, nelle bolle possono essere ricoverate solo persone che non hanno sintomi".

Con l’avvicinarsi della stagione calda i contagi sono destinati a diminuire: le ’bolle’ re steranno o verranno eliminate?

"E’ difficile pensare che il virus scomparirà completamente anche in presenza di migliori condizioni climatiche e del fatto che le persone stanno maggiormente all’aria aperta. Pensiamo però che con il calo delle infezioni potranno essere ridotti anche i posti letto nelle bolle: se oggi ne abbiamo una quarantina possiamo pensare di arrivare a una quindicina, ma non saranno eliminati completamente".

Per l’autunno che cosa ci dobbiamo aspettare?

"Questa è una grande incognita perché nessuno è ancora in grado di capire se ci saranno ulteriori varianti rispetto a quelle già presenti".

Qualche consiglio?

"Anche se la vaccinazione sembra passata un po’ di moda, il nostro consiglio è che le persone over 80 e quelle dai 60 ai 79 ma con fragilità, facciano la quarta dose. Per il resto della popolazione la raccomandazione ad effettuare il vaccino resta sempre perché se siamo arrivati a una gestione della situazione Covid, è grazie alla campagna vaccinale e agli alti numeri raggiunti. E comunque le misure precauzionali dovrebbero essere mantenute".

Sta parlando delle mascherine?

"Non solo. Quelle andrebbero indossate anche all’aperto in caso di assembramenti. Mi riferisco anche alla distanza: se si parla con una persona sarebbe meglio mantenere quel metro e mezzo di sicurezza, anche se si sta all’aperto. Cosa molto difficile per noi italiani che siamo molto espansivi. Ma è una precauzione in attesa di vedere che cosa accadrà nei mesi autunnali".

 

 

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