Covid scuola a Bologna, aumentano i contagi. "Le classi in quarantena sono raddoppiate"

I dati dell’Ausl: colpite soprattutto elementari (56 casi) e superiori (51). Pandolfi: "Lavoro certosino di controllo per evitare di richiudere tutto"

Covid a scuola: aumentano i contagi

Covid a scuola: aumentano i contagi

Bologna, 5 maggio 2021 - "Stanno aumentando, da 97 a 196, le classi in quarantena, segno che siamo molto attivi. Con l’eccezione di un paio di focolai importanti ad Ozzano e Castiglione dei Pepoli, si tratta di casi sparsi, distribuiti sul territorio a significare la diffusione del contagio". E comunque nel futuro, "i contagi aumenteranno perché li studiamo, li andiamo a cercare e quindi ne vediamo di più".

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Così Paolo Pandolfi direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl nel tracciare il quadro del contagio nelle scuole. In particolare le 196 classi in quarantena vedono 3 sezioni di nido e 36 della materna. Salendo di grado, ne troviamo 56 alle elementari, 37 alle medie e 51 alle superiori.

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«Di fatto sono raddoppiate", sottolinea il medico che individua come fascia "più colpita" quella dai 6 ai 19 anni ovvero quella di elementari, medie e superiori. Addirittura, in virtù anche dell’aumento della percentuale, dal 50% al 70%, di frequenza a scuola, le classi delle superiori in quarantena sono schizzate da 20 a 51.

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"Stiamo procedendo con un lavoro certosino per evitare la chiusura delle scuole che sono il sensore, la cartina di tornasole di quanto sta accadendo nella comunità". Il tutto chiuso "non ha senso perché toglie un diritto. Per questo noi procediamo in modo chirurgico e puntuale", tenendo insieme i due diritti, quello all’istruzione e quello alla salute. La scuola, osserva Pandolfi, "è la prima che si va a controllare più facilmente. I luoghi di lavoro sono più diffusi" per non parlare di bar e ristoranti "che sono più parcellizzati, quindi più difficili da controllare". Quanto al nodo delle quarantena che arrivano o non arrivano in una classe con contagi conclamati, Pandolfi osserva come "la quarantena è un provvedimento da assumersi con cognizione di causa che prevede un’inchiesta epidemiologica che comporta dei tempi". È evidente che "più è rapida la segnalazione da parte delle scuole e meglio è". E comunque, "una quota importante di casi segnalati vengono valutati come da non prevedere un provvedimento di quarantena".

Focolaio a Ozzano. Concentrato soprattutto nell’elementare Ciari ma che, precisa Pandolfi, "abbiamo gestito con molta rapidità e che vede coinvolte circa trenta famiglie". Le prime avvisaglie risalgono al weekend del 25 aprile, ma è con l’arrivo del camper dell’Ausl due giorni dopo che il focolaio viene individuato in modo netto. A fornire i dettagli è il sindaco Luca Lelli in un video su Facebook. "Il focolaio – spiega – vede 64 casi di positività di cui 39 asintomatici". Di questi 64, 28 sono alunni concentrati in via quasi esclusiva all’elementare Ciari. Trentaquattro i contatti stretti di questi bambini (per lo più "fratelli, sorelle e genitori") e due insegnanti. "L’età media è molto bassa, circa 22 anni". I casi riguardano soprattutto una classe da cui è partito il focolaio. A questa si aggiungono altre due classi con sei e cinque contagi sempre delle Ciari. Pochissimi i casi sulle materne Girotondo e Don Milani Oltre a questo, chiarisce il sindaco "rimangono positività rilevate normalmente in altri plessi.

Le persone in quarantena, a seguito dell’azione di screening, sono una cinquantina. L’Ausl ha poi deciso di mettere in quarantena anche tutti i componenti delle classi che si sono sottoposti al tampone nei giorni successivi". Insomma, "a grandi linee la scuola è stata salvata" e gli studenti in quarantena sono tutti in didattica a distanza. "Al contempo l’Ausl mette a disposizione il camper per uno screening", conclude Lelli. Camper che ha già fatto tappa a Bologna, Monghidoro, Castenaso e Anzola dell’Emilia.

Protocollo sanitario scuole. Cambia il protocollo per la gestione dei casi Covid in classe. Intanto la quarantena scende da 14 a 10 giorni per gli studenti con tampone negativo, sempre che siano contatti stretti dei compagni di classe, mentre per gli insegnanti, che non vengono considerati contatti stretti, non è previsto il regime di quarantena, anche se per precauzione verrà effettuato un test molecolare in tempi rapidissimi, entro 24, a cura della sanità pubblica.  

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