Covid sintomi: differenze con l'influenza

“La perdita del gusto e dell'olfatto è la caratteristica specifica del Coronavirus soprattutto in questo periodo”, dice il dottor Giostra del S.Orsola. Altri segnali sono la tosse stizzosa e la febbre

Come distinguere i sintomi del Coronavirus da quelli dell'influenza

Come distinguere i sintomi del Coronavirus da quelli dell'influenza

Bologna, 7 dicembre 2020 – Febbre, tosse, mal di gola, ma anche dolori muscolari, stanchezza, diarrea e vomito. Sono tanti i sintomi, simili alla classica influenza che possono essere un allarme per il Covid. Anche se l'unico modo per capire se si affetti da Coronavirus è il tampone, c'è una serie di allarmi che aiutano a identificare meglio la malattia. “La raccomandazione poi è quella di consultare il medico di base”, consiglia il dottor Fabrizio Giostra (nella foto sotto), direttore di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso del Policlinico S.Orsola.

Dottor Fabrizio Giostra, direttore di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso S.Orsola
Dottor Fabrizio Giostra, direttore di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso S.Orsola

“La perdita di olfatto e gusto è caratteristica specifica del Covid. Nell’influenza si congestiona il naso e si può perdere progressivamente l'olfatto, nel Covid invece è una perdita più improvvisa, perché è un problema neurologico. Per quanto riguarda il gusto, la differenza definitiva è che anche se si ha il raffreddore permane il gusto per il dolce e per l’amaro, mentre nel Covid non si riconoscono più”.

Gli altri sintomi quali sono?

“Tosse stizzosa, presenza di febbre, mal di testa, ma anche mal di gola, dolori muscolari e stanchezza accompagnano molto il Covid. Molti pazienti rilevano una forte stanchezza, che li costringe a letto. Al Covid si associano abbastanza spesso anche il vomito e la diarrea. Però non sono sintomi tipici. Quello che è tipico è che se una persona improvvisamente non ha più il gusto e l’olfatto, può pensare già di avere il Coronavirus”.

Quindi la perdita di olfatto e gusto sono il campanello d'allarme, invece gli altri sintomi, tra l'altro molto simili all'influenza possono non essere per forza quelli del Covid.

“Gli altri sintomi sono una probabilità statistica. 90 persone su 100 esordiscono così (con febbre, tosse ecc, ndr), ma altre 10 persone no, quindi non può essere una certezza. Ma la perdita improvvisa in questo periodo non può essere altro che quello”.

È vero che il Covid si differenzia dall’influenza normale anche perché arriva prima arriva la febbre della tosse?

“Nel Covid in genere il primo sintomo è la febbre, ma non è automatico. Può anche venire prima la tosse poi la febbre. In linea di massima, nei virus influenzali prima iniziano tosse e raffreddore, poi arriva la febbre. Non è una differenza matematica, l’unico modo per capire se si ha davvero il Covid rimane il tampone, ma può essere un’indicazione utile”.

Altro sintomo tipico del Covid quindi è la tosse...

“Sì, il Covid dà una tosse molto insistente, stizzosa e secca. La danno anche altri virus, ma in questo caso è tipica. Se la tosse è con catarro, è improbabile che ci sia il Covid”.

Poi c'è tutta la questione dell'affanno respiratorio. Consiglia l’uso del saturimetro? Pensa sia uno strumento efficace?

“Assolutamente. È uno strumento che in altri paesi danno proprio ai pazienti che hanno sintomi che possono essere simili al Covid o che hanno il Covid per monitorarsi. Ovviamente tutte queste cose devono passare dal medico di medicina generale. È lui a stabilire, nel caso il paziente abbia dei sintomi, se può rimanere a casa o se deve andare a fare un tampone. Poi se si possiede un saturimetro, si può controllare la saturazione, perché soprattutto nel Covid è una complicanza importante la polmonite”.

È alto il rischio che dopo il Covid possa venire una polmonite? “Statisticamente è relativamente basso, se si pensa che ci sono molte persone asintomatiche e molte hanno sintomi blandi. Poi un 10/15% può avere un interessamento polmonare evidente, che va da forme molto lievi a forme più impegnative, sempre più gravi che oltre a richiedere il ricovero, richiedono anche la terapia intensiva. C’è un 10/15% di polmoniti lievi, le polmoniti gravi sono attorno al 5%”.

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Il Coronavirus può esprimersi anche attraverso la congiuntivite?

“La congiuntivite può essere un sintomo piuttosto specifico, però non è elevatissimo. Prende un 5/10% dei contagiati, ma può esserci”.

Invece, riguardo la cosiddetta “goccia al naso”, è normale, soprattutto col freddo, soffiarsi il naso. Non per questo si deve per forza essere malati...

“Esatto. Non per forza deve essere influenza o Covid. Ci sono tantissimi virus influenzali che colpiscono le alte vie aeree e possono causare un leggero raffreddore e il mal di gola. Sono sintomi aspecifici. Se poi non sono correlati alla febbre, c’è una scarsissima probabilità che ci sia il Covid”.

Se una persona ha qualcuno di questi sintomi caratteristici del Covid, come febbre, tosse secca e affanno respiratorio, cosa deve fare?

“Chi ha sintomi o pensa di averli, la prima cosa che deve fare è rapportarsi con il medico di base. In caso di sintomi, il 99% delle volte il medico consiglia di fare il tampone. Se i sintomi percepiti sono particolarmente impegnativi, come febbre alta da giorni o difficoltà respiratoria e tosse, il medico di base può anche decidere di mandare il paziente al pronto soccorso per degli accertamenti più importanti. Si stanno creando anche percorsi a livello metropolitano di accettazione rapida, di prenotazione da parte del medico di famiglia, di alcuni laboratori dove i pazienti sono sottoposti alla diagnostica veloce, come gli esami del sangue con lo studio dei livelli di ossigeno e il tampone. È prevista anche un'ecografia.

Quindi il medico di base ha a disposizione diversi percorsi: dal singolo tampone ad ambulatori dedicati con diagnostica o pronto soccorso. Per questo è importante che le persone si rivolgano al medico, che in questo momento è molto competente sul Covid o sulle varie influenze. Consultare il medico non significa non intasare i pronto soccorso, ma lo si fa per non girare a vuoto ed evitare quindi di avere più contatti, col rischio di incontrare eventuali malattie infettive”.

Quindi è molto importante stare in contatto col proprio medico di base. Ci sono altri consigli che si sente di dare?

“Il consiglio che mi sento di dare sempre è quello che viene prima della febbre o della tosse, quindi prevenire è sempre meglio. Si deve usare la mascherina, lavarsi sempre le mani e mantenere il distanziamento. Questo non solo previene la diffusione del Covid, ma anche delle altre influenze. Quest'anno speriamo che l'influenza sia meno diffusa, proprio perché tutti stiamo mettendo in atto delle precauzioni che prevengono le malattie infettive in genere, non solo il Coronavirus. Anche il vaccino antinfluenzale andrebbe fatto, soprattutto le categorie a rischio, ma quest'anno se si può dovremmo farlo tutti”.

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