Covid Bologna: Bignami all'attacco. "Sospesi gli interventi per tumori"

La denuncia del deputato di Fratelli d’Italia: "In un anno non si è riusciti a strutturare un piano per far fronte all’emergenza Coronavirus"

Le attività programmate, a causa della carenza di posti letto, è stata sospesa

Le attività programmate, a causa della carenza di posti letto, è stata sospesa

Bologna, 6 marzo 2021 - Marco ha 23 anni e un tumore. Doveva essere operato ieri mattina, aveva già affrontato la fase preoperatoria di tre giorni. Ma pochi minuti prima dell’intervento programmato, il medico ha informato paziente e famiglia che, a causa dell’assenza di posti letto dovuta all’emergenza Covid, l’intervento doveva essere rimandato. A raccontare la storia di Marco (il nome è di fantasia), denunciando "la disorganizazione burocratica e politica che ha portato a situazioni gravissime come questa", è il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami.

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"In questi giorni sto ricevendo moltissime segnalazioni relative a interventi, anche oncologici, sospesi a causa del Covid – spiega Bignami –. Nel caso di Marco, alla famiglia è stato comunicato uno slittamento di tre giorni, ma con la situazione di sofferenza ospedaliera che stiamo affrontando, non è detto che i tempi comunicati vengano rispettati. Un anno fa il Covid è arrivato come uno tsunami. Non potevamo essere preparati. Ma un anno dopo, una situazione come quella che stiamo vivendo oggi è inaccettabile. Da mesi si parla di una terza ondata dei contagi. Ma la sanità bolognese non si è dimostrata pronta ad affrontarla". Il deputato fa poi riferimento anche a una comunicazione, inviata dal direttore generale dell’Ausl Paolo Bordon, alla casa di cura Villalba e agli ospedali privati accreditati Prof. Nobili, Villa Chiara, Villa Erbosa, Villa Laura, Villa Nigrisoli, Villa Regina e Villa Torri, dove si chiede alle strutture, "in relazione al costante e progressivo incremento dei ricoveri ordinari per pazienti Covid" di "sospendere da subito l’attività di ricovero programmata e tenere i letti liberi a disposizione di questa Azienda". "Non una riduzione di attività di ricovero programmata, insomma – continua Bignami –, ma una sospensione: per tutti i tipi di interventi. Siamo allo stesso livello di un anno fa, malgrado siano passati dodici mesi in cui potevano essere organizzati piani d’emergenza per far fronte a una situazione già annunciata e prevedibile. I tumori continuano a camminare, malgrado il Covid. La gente continua ad ammalarsi e morire, ma le attività di screening fondamentali per la prevenzione e la cura oncologica sono al palo. Arrivare a dover scegliere chi curare e chi no è terribile". Fratelli d’Italia, attraverso il consigliere regionale Marco Lisei, aveva anche presentato un’interrogazione in Regione proprio per ‘quantificare’ i ritardi negli screening dovuti all’emergenza Covid: "I dati per il 2020 – precisa l’onorevole Bignami – ancora non sono però consultabili e saranno disponibili solo a maggio prossimo". Quello che al momento emerge, studiando il report sulla ripartenza degli screenig, è che, a livello assoluto, per quanto riguarda lo screening cervicale, nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2020, in Emilia-Romagna sono state contattate per effettuare l’esame 98.235 donne in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre quelle che sono state visitate sono il 50,3 per cento in meno, accumulando un ritardo di 4,5 m esi. Per quanto riguarda le mammografie, sono state contattate 57.603 pazienti in meno rispetto al 2019, ne sono state visitate il 28,2 per cento in meno e il ritardo accumulato è di 2,5 mesi. Questi ritardi hanno portato a diagnosticare 380 tumori all’utero in meno e 237 in meno al seno. «La tanto decantata eccellenza sanitaria dell’Emilia-Romagna – conclude il deputato di Fratelli d’Italia – è merito soltanto della qualità dei professionisti che lavorano in prima linea nei nostri ospedali e nelle nostre strutture, non certo dei politici che amministrano la sanità. Che avrebbero dovuto, in un anno, organizzare una risposta per evitare che adesso ragazzi giovanissimi come Marco, malati di tumore, debbano aspettare per un intervento. E quando si parla di tumore, in persone così giovani, anche un solo giorno di ritardo fa la differenza".  

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