Covid, tremila casi in una settimana Aumentano i pazienti in terapia intensiva

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Debutta il primo bollettino Covid settimanale dell’Emilia-Romagna. Tra il 4 e il 10 novembre si sono registrati 15.626 casi, su un totale di 79.778 tamponi eseguiti, 34.746 molecolari e 45.032 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è stata del 19,6%. In calo i ricoveri in ospedale. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 29 (-4 rispetto alla settimana precedente, -12,1%). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.124 (-57 rispetto alla settimana precedente, -4.8%). I casi attivi, cioè i malati effettivi ad oggi sono 28.613 (-2.703). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 27.460 (-2.642), il 96% del totale dei casi attivi. I nuovi guariti della settimana sono 18.275 in più.

I decessi sono stati 53, di cui 10 in provincia di Bologna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 18.333. L’età media dei nuovi positivi è di 53,2 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 2.921 nuovi casi nell’ultima settimana. "Con una scelta che conferma la trasparenza nella fruibilità dei dati, come fatto dall’inizio della pandemia", si legge nel bollettino, per continuare a garantire l’aggiornamento quotidiano la Regione da ieri ha messo a punto il sito https:regioneer.itbollettino-covid online, dove possono essere consultati i dati aggiornati ogni giorno alle 15. Nel territorio dell’Ausl di Bologna ieri risultavano 472 nuovi positivi, 13 pazienti in terapia intensiva, tre in più del giorno prima, due morti.

Siglato il patto tra il Comune e i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) per lavorare "insieme" sul progetto di riorganizzazione della sanità territoriale: lo prevede un protocollo d’intesa sui servizi sanitari e sociosanitari sottoscritto dal sindaco Matteo Lepore insieme a Maurizio Lunghi (segretario della Camera del lavoro), Enrico Bassani (numero uno della Cisl) e Massimo Zanirato (segretario confederale della Uil).

Nel patto si parla anche di ristrutturazione della rete ospedaliera.

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