Covid a Bologna: il 30% dei contagi è da variante inglese VIDEO

Il punto nel giorno dell'avvio delle vaccinazioni per gli over 85. Bordon (Ausl): "L'Rt è sopra all'1"

Franca Gazzotti è la prima over 85 vaccinata di Bologna (foto Schicchi)

Franca Gazzotti è la prima over 85 vaccinata di Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 16 febbraio 2021 – Il piano vaccinale regionale entra nel vivo (qui la guida alla prenotazione), ma all'orizzonte si affacciano già nuove fonti di preoccupazione. Mentre Franca Gazzotti riceve la prima dose di vaccino a Bologna (video) e bacchetta gli scettici ("Chi non lo fa è un ignorante), il pericolo in agguato è l'ormai nota 'variante inglese' del Covid-19, che, stando agli ultimi dati, incide per un quarto dei casi di Coronavirus registrati nel Bolognese negli ultimi giorni.

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Franca Gazzotti, 85 anni, la prima vaccinata a Bologna tra gli over 85
Franca Gazzotti, 85 anni, la prima vaccinata a Bologna tra gli over 85

Ad affermarlo, a margine della somministrazione dei primi vaccini ai cittadini over 85, è stato Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl di Bologna, il quale ha anche segnalato una ripresa dei contagi e un rinforzo dell'indice Rt (video). Proprio mentre la signora Franca Gazzotti, prima in città, era seduta sulla poltrona blu della Casa della Salute del Quartiere Navile per procedere con l'iniezione tanto attesa, così, Bordon ha parlato di una variante virale “riscontrata nel 20%-30% degli ultimi casi, quantomai insidiosa a causa della sua alta velocità di trasmissione”.

Variante inglese e lockdown totale: il dibattito tra virologi non si ferma

I focolai attivi, nell'area di Bologna, sono “alcuni in Appennino e altri, di tipo familiare, diffusi un po' ovunque sul territorio”, mentre i numeri dei contagi, sempre secondo Bordon, “sono in crescita, con 400 segnalazioni ieri contro le 200 alle quali ci eravamo abituati, ma restano, anche se l'Rt ha oltrepassato quota 1, entro il margine dell'accettabilità”.

Nonostante una cinquantina di ricoveri in più rispetto ai livelli della scorsa settimana, però, il direttore dell'Ausl parla ancora di “situazioni differenziate” e, interrogato sulla possibilità di un lockdown mirato, afferma: “Questo non mi sento di dirlo e non ho gli elementi, né mi compete dichiararlo”.

La stessa cautela mostrata dall'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, che ha sì sottolineato “la recrudescenza in atto, tra settimane in giallo e variante inglese”, ma, sul lockdown, si è limitato a ribadire che “le procedure governative sono chiare e dipendono dagli esiti dei monitoraggi futuri”.

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