CronacaCovid, girò video al Sant'Orsola di Bologna: "La pandemia è un'invenzione". Risarcisce

Covid, girò video al Sant'Orsola di Bologna: "La pandemia è un'invenzione". Risarcisce

La donna, 44 anni, a marzo 2020 pubblicò i filmati sui social. Ora si scusa e paga. La cifra devoluta alla ricerca

Policlinico Sant'Orsola Malpighi (Foto Schicchi)

Policlinico Sant'Orsola Malpighi (Foto Schicchi)

Bologna, 27 settembre 2022 - Nel pieno della pandemia, a fine marzo 2020, girò un filmato nell'ospedale Sant'Orsola commentando che il Covid era un'invenzione. A distanza di due anni e mezzo il processo a carico della donna si è chiuso con un accordo: le scuse e il pagamento di una cifra simbolica nell'interesse del policlinico.

Nell'udienza in tribunale il giudice Stefano Levoni ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere alla luce della remissione della querela da parte del policlinico, rappresentato dall'avvocato Gianluca Malavasi in qualità di procuratore speciale, che ha ritirato la costituzione di parte civile. La somma sarà devoluta alla ricerca in campo medico. La donna, 44 anni (difesa dall'avvocata Maria Jose Todarello), era imputata per diffamazione aggravata per aver girato il filmato in ospedale commentando che la pandemia era inventata, che l'ospedale era vuoto, che veniva creato «un panico maggiore rispetto alla realtà» e che il personale sanitario era assente perché «nelle loro ville con piscina».

La donna, poi, diffuse sui social i commenti e il filmato, che ottenne decine di migliaia di visualizzazioni in tutta Europa. La quarantaquattrenne, che all'epoca aveva un parente ricoverato per un'altra patologia e si lamentava del fatto che fosse tenuto in isolamento, fu querelata dall'azienda ospedaliera dopo che il filmato fu segnalato da alcuni dipendenti e dopo che una giornalista di un media croato, specializzato nelle fake news, aveva contattato il Sant'Orsola chiedendo una conferma o una smentita delle affermazioni della donna. La 44enne già nel corso della prima udienza si era scusata per il suo comportamento, riconoscendo la falsità delle dichiarazioni.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro