di Chiara Caravelli
Una serie infinita di frane. Poi alberi spezzati, valanghe di fango e detriti. Gli oggetti di una vita si accumulano, impregnati di acqua, fuori dalle case. Angela stacca dalla parete alcune vecchie fotografie dei genitori nel disperato tentativo di salvare almeno i ricordi. La Val di Zena crolla sotto il peso della sua stessa natura, schiacciata dalle piogge incessanti di questi giorni. Nella frazione di Botteghino di Zocca, i cittadini, con l’aiuto dei tanti volontari arrivati per dare supporto alla comunità, continuano senza sosta a spalare via il fango che ricopre gran parte del paese.
Famiglie isolate, senza luce o elettricità, scantinati ancora inghiottiti dall’acqua. Via Zena, oggi, è deserta. La strada delle passeggiate primaverili attraversa silenziosa la sua valle devastata dall’alluvione. Una valle che oggi somiglia a un animale ferito, stanco, ma che ancora non è disposto ad arrendersi. "I danni sono incalcolabili – racconta Francesco, uno dei dipendenti del ristorante pizzeria Le Querce a pochi chilometri da Botteghino di Zocca – abbiamo ancora gran parte della cantina allagata. Stiamo lavorando da giorni per pompare fuori l’acqua. Tutta il reparto alimentare è da buttare, così come gran parte dell’arredamento del locale. Avevamo 40 centimetri d’acqua dentro al ristorante, non c’è stato nulla da fare".
Le strade sono al limite della praticabilità. In alcuni punti, l’asfalto scompare improvvisamente aprendosi in enormi voragini di fango che scendono dritte verso il fiume. Al Farneto, invece, la strada è costellata da gigantesche crepe. Percorrendo via Zena si ha la percezione che, da un momento all’altro, possa spezzarsi in due. La stessa percezione che diventa realtà a pochi chilometri dalla Trattoria Grillini. Qui il giovane proprietario di 33 anni, Marco, cerca di non perdere la speranza. "Un paio di giorni fa – racconta – eravamo completamente isolati, qualsiasi strada che andava e veniva da qui era chiusa. Ora hanno riaperto parzialmente la via Zena, ma la strada per Pianoro è crollata a causa di una frana. All’interno del ristorante è piovuto sui quadri elettrici producendo un corto circuito. Il risultato è che metà del locale è al buio. Abbiamo cercato di salvare quanti più prodotti possibili".
L’alluvione non ha colpito solo il territorio della Val di Zena, ma anche il suo tessuto economico. "Noi siamo chiusi – continua Marco – anche perché le persone non arrivano. Le prenotazioni per il fine settimana sono tutte disdette e questa è una perdita incredibile perché nel weekend facciamo il 40 per cento del fatturato di una settimana. Questa domenica avevo il ristorante pieno, in più anche due comunioni. Ma è già stato tutto annullato".
Salendo in direzione Pianoro, via Zena si interrompe travolta da un’enorme frana che ha trascinato con sé buona parte della strada. Colate di fango e detriti si perdono a vista d’occhio in mezzo alla valle. Lo stesso fango che ha invaso, completamente, abitazioni e attività commerciali di Botteghino di Zocca. Angela è affacciata alla finestra della casa di sua madre. Si guarda intorno, cercando di ricordare quello che adesso non c’è più, mentre continua a spazzare via il fango dal pavimento. Sua madre, una signora di 90 anni, è stata salvata dai vigili del fuoco solo qualche giorno fa. "È arrivata di fronte casa mia – dice – in gommone. Non so spiegare cosa abbia significato per me vederla lì. La sua casa era invasa dall’acqua, stiamo cercando di salvare quante più cose possibili, ma è tutto da buttare". Il pensiero va alla mamma: "È viva, questa è l’unica cosa che conta". Poi sorride. E alla fine, anche questa, è l’unica cosa che conta.