Cronista aggredito, le sentenze Condanne definitive per due anarchici

La Cassazione conferma le pene a cinque antagonisti che sfasciarono l’auto a Salvini in via Erbosa nel 2014. Prescritte due posizioni, altrettante lo saranno presto: appello da rifare a causa di un’omessa notifica.

Cronista aggredito, le sentenze  Condanne definitive per due anarchici

Cronista aggredito, le sentenze Condanne definitive per due anarchici

Avevano aggredito il nostro cronista Enrico Barbetti, dopo essere saltati sopra l’auto in cui viaggiava il leader della Lega Matteo Salvini assieme a Lucia Borgonzoni (oggi Sottosegretario per i beni culturali) e Alan Fabbri (sindaco di Ferrara).

Era il 2014, in via Erbosa. Ora, gli antagonisti e anarchici finiti a processo, a vario titolo, per violenza privata, lesioni aggravate e danneggiamento, sono arrivati in Cassazione. La Suprema corte ha annullato senza rinvio agli effetti penali le condanne per l’aggressione a Salvini a Tommaso Palmi (tre mesi in appello) e Divine Umoru (un anno e mezzo), per prescrizione. Annullata pure la sentenza agli effetti civili, rinviando al giudice civile competente secondo la riforma Cartabia.

Per quanto riguarda le condanne per l’aggressione al giornalista del Carlino, invece, la Corte ha annullato la sentenza di Dora Sprega (otto mesi) e Rosanna Erler (due), con rinvio ad altra Sezione della Corte d’appello. Andando però incontro a prescrizione certa. Il ricorso delle due anarchiche si basava sull’omessa notifica al loro difensore, l’avvocato Ettore Grenci, dell’avviso di trattazione orale dell’udienza in grado d’appello. Infatti durante l’emergenza Covid i processi d’appello venivano celebrati senza le parti, che avevano però la possibilità di chiedere espressamente la trattazione orale; l’avvocato Grenci, che non l’aveva richiesta, non era stato avvisato del fatto che altri invece lo avevano fatto, perciò non si era presentato all’udienza e non aveva discusso. La sua doglianza è stata accolta.

Dichiarati inammissibili invece gli altri ricorsi: passano così in giudicato le condanne a Francesco Rosa (un anno e mezzo), Loris Narda, Gabriele Viscido, Alessandro Dané, Francesco Olivo (tre mesi), per l’assalto all’auto della Lega, e ad Andrea Nasso e Michela Gatti (due mesi) per le lesioni al nostro collega. Dovranno anche pagare le spese processuali e tremila euro di ammenda, mentre Nasso e Gatti sono stati condannati in solido fra loro a rimborsare le spese sostenute per il processo dalle parti civili Enrico Barbetti ed Editoriale Nazionale Srl per un totale di 4.500 euro.

"Accogliamo con soddisfazione la decisione della Corte, anche se rimane una punta d’amarezza – commenta l’avvocato di parte civile, il professor Tommaso Guerini –. Questa sentenza, arrivata molto tempo dopo i fatti, lascia un’area d’impunità, con la prescrizione di alcuni reati contestati. Eppure la loro gravità è evidente, anche perché viene riconosciuta la matrice politica dell’attacco a Barbetti, aggredito pure in quanto rappresentante della testata per cui lavorava".

I fatti risalgono all’8 novembre 2014, in un clima di tensione scaturito cinque giorni prima dalla visita della leghista Borgonzoni al campo nomadi di via Erbosa. Dove l’odierno sottosegretario fu schiaffeggiata da una donna sinti (poi condannata). Salvini, l’8, fu contestato dagli antagonisti che gli sfasciarono l’auto. Qualche ora dopo, il cronista Barbetti fu accerchiato da un gruppo di anarchici: lo insultarono e picchiarono, rompendogli un gomito.

Federica Orlandi

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