C’è anche un problema di burocrazia dietro all’incidente avvenuto giovedì sera a Borgo Mameli. E affonda nei tempi - lunghissimi - per la concessione dei permessi, da parte del Comune, per la realizzazione del progetto di restauro dell’intera area che affaccia su porta San Felice. Circa 500 metri, che un tempo ospitavano la birreria della caserma. Lo spiega Renato Lideo, nel gruppo di imprenditori bolognesi che, nel 2019, si sono aggiudicati all’asta per 850mila euro quella porzione dell’antica struttura militare. "Riassumendo molto una questione che dura da quattro anni – spiega Lideo –, dopo mesi di interazioni e colloqui con il Comune tesi a perfezionare il progetto presentato e renderlo in linea con le complesse norme presenti nel nuovo regolamento edilizio comunale, a marzo ci siamo visti respingere la pratica con un diniego". Eppure, come prosegue Lideo, "ci avevano indicato dal Comune di presentare il progetto come nuova costruzione, una soluzione che prevede un beneficio del 10 per cento di superficie qualora l’immobile venga reso del tutto agibile". Un progetto bello e ambizioso quello per la rinascita di Borgo Mameli, dove a fianco al cortile dove trovano spazio cucina a chilometro zero, mostre e concerti, "è prevista anche la realizzazione di un ostello. Una struttura progettata con un consumo di energia quasi pari a zero, all’avanguardia e non solo per l’Italia. Eppure, abbiamo avuto il diniego. E adesso dobbiamo ricominciare tutto l’iter da capo. Da lunedì, quando presenteremo in Comune il nuovo progetto, sperando di ottenere il permesso ai lavori in tempi brevi".
Tornando a quanto avvenuto giovedì sera, Lideo spiega che "Borgo Mameli non è un locale permanente, ma temporaneamente autorizzato, in attesa, appunto, dei lavori di restauro. Mi scuso per quanto accaduto, un crollo legato al temporale dell’altra sera, abbattutosi su una struttura che è comunque datata". Che adesso è chiusa, "anche se ancora non ci sono arrivate comunicazioni ufficiali dai vigili del fuoco o da altri enti. Ovviamente abbiamo subito allertato l’ingegnere strutturista che si sta occupando della situazione, e che dovrà stabilire come muoverci e come intervenire. Quello che ci dirà faremo. Anche prevedendo la chiusura della porzione dove è avvenuto il crollo".
n. t.