
Il debutto del ’Treno Riccione’ sui binari della stazione di Bologna
Un piano per l’Italia che prevede il mantenimento di tutti gli stabilimenti e nuovi investimenti, malgrado una "situazione difficile" a causa delle "dinamiche internazionali". Al tavolo convocato al Mimit – alla presenza del ministro Urso e dei sindacati – la direzione di Electrolux ha tracciato un quadro ancora interlocutorio. In Europa il mercato degli elettrodomestici è sceso al livello di oltre dieci anni fa e il 2025 dà segnali di risalita deboli. Tuttavia, fa sapere il Mimit, "l’ad Ranieri ha ribadito il ruolo centrale dell’Italia nella strategia aziendale" e "il gruppo ha manifestato la volontà di presentare un piano che prevede progetti industriali e di ricerca e sviluppo" nei cinque stabilimenti italiani, compresi quelli di Forlì e Cerreto d’Esi (Ancona). Qui lavorano 172 dipendenti a sei ore per turno con l’uso di contratti di solidarietà per un anno a seguito di accordo sindacale.
La produzione prevista quest’anno a Cerreto, dicono i sindacati, è di circa 80mila cappe per cucina, in linea con il 2024, mentre per gli altri siti si prevede una crescita di volumi. Al capitolo investimenti Electrolux ha dichiarato che si attesteranno in totale a 72 milioni (1,4 a Cerreto). "Siamo preoccupati perché la fabbrica di Cerreto è l’unica in cui non si prevede un aumento della produzione nel 2025", dice Pierpaolo Pullini della segreteria Fiom. L’Ugl Metalmeccanici esprime invece "particolare preoccupazione per il sito di Forlì, per il quale sono previsti investimenti pari a soli 4,5 milioni nel 2025, a fronte di un totale di 20 milioni negli ultimi quattro anni. Una cifra che non riteniamo adeguata a garantire il rilancio e la competitività di questo sito".