GIANLUCA SEPE
Cronaca

"Da Sydney alle Due Torri. L’atmosfera del Dall’Ara è davvero inimitabile"

Ventidue ore e cinque minuti. Tanto ci si impiega per raggiungere lo stadio Dall’Ara dalla Sydney Opera House. Un viaggio...

Ventidue ore e cinque minuti. Tanto ci si impiega per raggiungere lo stadio Dall’Ara dalla Sydney Opera House. Un viaggio intercontinentale superando anche la linea dell’Equatore che apparentemente non ha un filo conduttore, ma che, invece, ha più di un significato per Matthew Cassar, ventiduenne australiano che, dalla città sulle coste del Mar di Tasman, si è ritrovato a tifare per i colori rossoblù nell’ultima partita casalinga di questa stagione da sogno contro il Genoa.

Una scelta non casuale, quella di Bologna, per il giovane australiano che a San Matteo della Decima, in provincia, ha alcuni parenti. E così, sbarcato all’ombra delle Due Torri, ha fatto visita a suo cugino Gian Marco Rusticelli, con un unico obiettivo: andare ad applaudire Orsolini e compagni e guardarli all’ombra della Torre di Maratona: "Seguo il Bologna già da diverso tempo – racconta Matthew –, amo lo sport in generale e lavoro nel settore occupandomi di manutenzione dei manti erbosi, dal calcio al tennis. Mi trovavo a Londra per i campi di Wimbledon e non ci ho pensato due volte, volevo venire a seguire l’ultima partita dei rossoblù. Ho visto anche la finale di Coppa Italia, che emozione".

Un pomeriggio di festa, seppur rovinato in parte dalla sconfitta, che non ha scalfito l’entusiasmo di questo ragazzo venuto da così lontano e pronto a sventolare il vessillo rossoblù con la grinta di chi frequenta la Bulgarelli da tanto tempo: "È stato bello guardare una partita in uno stadio così storico come il Dall’Ara, è affascinante anche perché in Australia gli impianti sono tutti moderni. La Torre di Maratona, tutta la struttura, è davvero uno stadio molto bello e ricco di storia".

Oltre a seguire la squadra, Matthew ha guardato avanti, forse un po’ per deformazione professionale, rivolgendo un pensiero tecnico al campo da gioco: "Il manto erboso è impressionante, credo sia uno dei migliori d’Europa. Devo fare i complimenti alla società perché è davvero di alta qualità". E se il rettangolo verde è di primissimo livello, anche il tifo non è da meno, come lo stesso Matthew ha potuto saggiare: "Mi sono divertito molto, anche se il Bologna ha perso è stato un pomeriggio di festa. C’era una bella atmosfera".

Prima esperienza al Dall’Ara promossa a pieni voti e ora un obiettivo già fisso in mente: "Quando mi ha contattato mi ha subito detto che voleva venire a Bologna solo per la partita – racconta col sorriso il cugino – prima di entrare ha voluto comprare una maglia della squadra nuova perché quella che ha in Australia non gli va più bene. Mi ha già promesso che tornerà presto, forse già il prossimo anno. Vuol vedere i rossoblù vincere e magari anche una partita di Europa League". Una voglia, quella di Europa e di successi, che accomuna tutto il popolo bolognese che ora può contare anche su un tifoso in più. All’ombra dell’Opera House, batte un cuore rossoblù.