Dad, dalla classe di tutti i giorni a quella online

L’istruzione è cambiata dopo il Covid: il racconto di uno studente tipo che spiega come è stata la scuola nel periodo pandemico

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Un giorno dal nulla arrivò il Covid e da quel momento cambiò tutto. Anziché dovermi svegliare alle due di notte, farmi sei caffè, riflettere sulla mia esistenza per quattro ore di fila, fare lo zaino, i compiti, studiare per la verifica, piangere, riflettere ulteriormente su come stavo utilizzando la mia vita per poi prendere il bus ed entrare a scuola, dovevo invece fare qualcosa di completamente diverso: svegliarmi alle due di notte, farmi quattro caffè, riflettere sulla mia esistenza per quattro ore di fila, fingere di fare i compiti, piangere per poi invece andare sulla sedia della mia scrivania, difesa da una fortezza di fogli volanti e cavi non identificati. Eravamo nel 2020, per l’esattezza. Era scoppiata una “cosa“ chiamata DAD: “Delirio A Distanza“. Le lezioni erano circa regolari: tra Petrarca e Boccaccio capitava che la voce della prof diventasse robotica e venivi subito catapultato in un universo parallelo, quasi fantascientifico; oppure, misteriosamente, durante le interrogazioni il wi-fi si avviava pian pianino verso una morte selettiva. Potevo distinguere tre gruppi di persone: i dormienti, i classici con la telecamera spenta e il cuscino sulla scrivania a godersi un altro po’ di sonno; i non-morti, quelli con la telecamera accesa che tentavano di ascoltare ma sembravano appena usciti da un episodio di “The Walking Dead“. E per ultimi, ma non per importanza, i caffeinomani come me, ma pronti a intervenire a ogni minima domanda. Seminascosti dietro lettere dell’alfabeto.

Si dice che nel Giappone medievale gli studenti-ninja creassero delle copie di sé stessi per poter giocare di nascosto. Ma è solo grazie alla Dad che gli studenti hanno imparato la tecnica della moltiplicazione dei corpi. Inoltre, non erano d’aiuto i genitori, che apparivano nello schermo fingendosi presi da misteriose faccende domestiche. E la “DID“? Che soddisfazione anche quella! A volte la prof, dimenticandosi della tua esistenza, chiudeva il tablet e rimanevi lì, nella sua borsa buia e senz’aria, senza sapere che fare, pensando: "Devo andare via o rimanere impacchettato qui dentro per sempre?".

3A: Alessio Bauleo, Matteo Bellisi, Alexi Berthe, Diego Betti, Arianna Bianchini, Sofia Bigi, Youssef Bouira, Giacomo Campana, Giulia Carfora, Jacopo Centonze, Lorenzo Cera, Elena Cosco, Sofia Cremon, Giulia Di Biase, Tommaso Di Mascio, Camilla D’Isidoro, Alam Elham, Lorenzo Gandolfi, Mattia Maffei, Giada Njoki, Claudia Noto, Mattia Raschiatore, Rebecca Riccobono, Nicole Roberto, Riccardo Tamburini.

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