Dai notai 20mila euro per l’Antoniano

Il presidente Valeriani: "Siamo parte della comunità, non potevamo restare indifferenti a questa tragedia"

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"Quello che stiamo vivendo è un periodo terribile e i nostri pensieri sono sempre rivolti alle famiglie, alle mamme, ai nonni e ai bambini che lasciano il proprio Paese per trovare un posto sicuro, ma anche a tutte le persone che invece sono costrette a rimanere": con queste parole fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, racconta le sensazioni di chi, ogni giorno, si prodiga per alleviare le sofferenze di quanti sono coinvolti nel dramma della guerra.

Sulla base degli ultimi dati pubblicati dal Ministero, infatti sono, secondo i dati delle Prefetture (dato aggiornato al 14 aprile), 22.065 le persone arrivate in Emilia-Romagna, di cui quasi 4mila si trovano sul territorio di Bologna, dove opera l’Antoniano.

Per questo, non potendo restare indifferenti rispetto a una tragedia umanitaria che, a oggi, ha già causato complessivamente più di 4 milioni di profughi, i notai bolognesi hanno deciso di donare 20mila euro ad Antoniano Onlus, per contribuire a sostenere le iniziative di solidarietà alla popolazione civile, sia in città che sul territorio ucraino, portate avanti senza risparmio in queste settimane dai frati minori del Convento di Sant’Antonio.

In città sono infatti già state accolte le prime famiglie, e l’Antoniano sta operando in rete con le istituzioni locali e le altre realtà del territorio per garantire una sistemazione dignitosa, percorsi di integrazione sociale, supporto in caso di bisogni economici e materiali. Ma non solo: i frati dell’Antoniano si sono mobilitati, attraverso l’Operazione Pane, per far arrivare cibo, beni di prima necessità e soprattutto medicine e disinfettanti direttamente sul territorio ucraino, per la precisione a Leopoli, al convento di San Giuseppe delle suore Benedettine.

"Noi notai – commenta il presidente del Consiglio Notarile di Bologna, Alberto Valeriani – siamo parte della comunità, e non potevamo in alcun modo restare indifferenti nei confronti di questa tragedia. Tante persone e realtà stanno donando e contribuendo a sostenere chi, in prima persona, porta aiuto alla popolazione così duramente colpita. Abbiamo voluto sin da subito fare la nostra parte, affidando le risorse a una realtà che siamo certi saprà destinarle agli scopi che ci siamo prefissi".

Conclude fra Giampaolo: "La guerra non sarà mai la soluzione a un problema. Ci scopriamo deboli, impotenti. Ci rimane l’unica risorsa che hanno i poveri: possiamo solo mendicare, chiedere, chiedere. Chiedere insieme e desiderare insieme la pace".

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